giovedì 30 settembre 2004

Lettera inviata a Repubblica dal fratello di Enzo:

Caro direttore,
felici questi giorni anche per noi Baldoni, contenti di rivedere le facce belle, pulite e sorridenti di Simona Pari e Simona Torretta, e di stringerci idealmente in un abbraccio ai loro familiari.
Ma permetteteci, da cittadini qualsiasi di questo stato, di farci e fare pacatamente qualche domanda molto diretta.
Perché nel caso di Enzo il governo italiano ha sonnecchiato così a lungo e si è dimostrato così freddamente distaccato da una tragedia che anche in quel caso non aveva coinvolto solo una persona, ma un'intera nazione?
Perché le opposizioni non sono riuscite ad andare oltre la polemica spicciola, invece di sollecitare l'immediata azione di tutte le altre forze politiche per una soluzione rapida del sequestro?
Perché i servizi segreti hanno perso giorni preziosi minimizzando subito la questione della sparizione di Enzo, addirittura dando notizie infondate su una sua presunta irresponsabile uscita dal convoglio della Croce Rossa, quando lui era stato evidentemente catturato mentre era di ritorno a Bagdad assieme ai medici e agli infermieri con cui era andato a curare un gruppo di feriti iracheni?
Perché dopo tutto questo tempo non si riesce ad avere il benché minimo indizio su che fine abbia fatto il corpo di un occidentale clamorosamente rapito e ucciso nella non immensa periferia di Bagdad?
Insomma, abbiamo due governi, uno efficientissimo e uno completamente inaffidabile, così come abbiamo due opposizioni e due servizi segreti?
Pensiamo siano cose che molti altri italiani si chiedono, confusi anche da questa improvvisa e un po' sguaiata gara della nostra classe politica ad attribuirsi meriti e medaglie, mentre un mese fa era tutto un correre a nascondersi nei coni d'ombra disegnati dalle poltrone.
Qualcuno può rispondere? Grazie.
Sandro Baldoni

mercoledì 29 settembre 2004



martedì 28 settembre 2004

Tirtha è un vocabolo sanscrito neutro (raramente maschile) che significa: passaggio, strada, confine, un luogo per fare il bagno, luogo di pellegrinaggio sulle rive di affluenti sacri, un posto dove l'acqua è pura e si può bere, acqua sacra; e ancora: il posto giusto al momento giusto; e consiglio; e certe linee o parti delle mani sacre alle divinità; e un oggetto venerato; uno dei dieci ordini ascetici; la vulva; i percorsi di una domma; fuoco; la linea che unisce, la congiunzione, l'unione di due realtà, di due mondi. Non è una parola bellissima?

Postato da: RossellaMariaIrma

domenica 26 settembre 2004

Comunque io non li comprero', i vostri libri. Aspetto che escano su Beta.

Ciao, Fabio.

Fabio Metitieri (nei commenti di Maestrini per caso) [rif.: *, **]

venerdì 24 settembre 2004

Tutto sta nell'esser memore
per chi vuol trovar l'amore
di esplorare senza remore
d'ogni anfratto il caldo umore

postato da ilManiaco

giovedì 23 settembre 2004

il contratto sociale andrebbe stipulato quando gli uomini non conoscono ancora la posizione che occuperanno nella società

by Ivan @ Roquentin

mercoledì 22 settembre 2004

Pochissime regole: non si possono inserire nel blob di blogs parti del proprio blog personale, almeno in questa prima fase di sperimentazione: che siano gli altri a trovare qualcosa di interessante da “rubare” o “omaggiare” del vostro diarietto on-line!

Ah, questo è altrettanto importante: può blobbare solo chi ha già un blog funzionante, in modo che sia anch’egli democraticamente alla mercede della critica o dell’acclamazione altrui.
Ultima cosa: citare sempre la fonte (l’indirizzo web, l’URL, insomma) dei weblogs chiamati in causa.

THE BLOB OF THE BLOGS

martedì 21 settembre 2004

La sottile linea azzurra

Prendo spunto dalla vicenda di Monia Alessandrini, autrice del blog Comzine, [...] porzioni molto consistenti del suo lavoro erano riportate integralmente, virgole comprese, senza che le fosse stato chiesto il permesso di riprodurle e senza che lei venisse citata come autrice.

[...leggi tutto]


La fonte prosciugata

[...] C'è il rischio insomma che venga attraversata la sottile linea azzurra che separa la condivisione dall'appropriazione.

[...leggi tutto]


Editori di sé stessi

[...] Potrebbe trattarsi del futuro dell'editoria, o perlomeno, creare un canale alternativo a quello tradizionale che consenta a nuovi autori di farsi conoscere da un pubblico sempre più vasto

[...leggi tutto]


Gilgamesh

lunedì 20 settembre 2004

Vicini.
Erano sposati da trent’anni. Lei non ricordava quasi più gli slanci dei primi tempi: per questo rimase stupita quando trovò sul pianerottolo una lettera d’amore.
Ogni volta che ti vedo, è come la prima volta...
Arrossì come se non avesse mai dimenticato come fare, e infilò la busta nella tasca del grembiule sporco di sugo.

[...leggi il resto]

di Mia Wallace

sabato 18 settembre 2004

questo non è un blog, è il curriculum vitae di uno che cerca la fidanzata. fanciulle, fatevi sotto, è pure laureato!

severine (nei commenti di personalitàconfusa)

giovedì 16 settembre 2004

mercoledì 8 settembre 2004, 19:24
ciao redazione, sono augusto mignani, caposala e volontario del soccorso della CRI. ho partecipato alla missione di Najaf, ero alla guida dell'ambulanza e nella foto dentro la moschea sono quello seduto accanto a Enzo mentre ci sfamavano. ho letto con enorme interesse tutto quanto avete scritto nell'articolo; ho notato delle imprecisioni e soprattutto non mi tornano i conti, in particolare non credo proprio che Beppe De Santis abbia autonomamente deciso di andare a Najaf, ricordo che la sera prima ci disse a tutti quanti noi 10 che aveva ricevuto l'ok da roma, questa volta ce l'hanno dato il via! penso piuttosto che sia diventato il capro espiatorio di un meccanismo che non ha girato bene (ricordo perfettamente il nome del funzionario cri che diede il via alla missione che aveva sì il fine di portare aiuti umanitari come è stato scritto ma anche quello di ottenere una lettera, estremamente preziosa per chi ha ambizioni, dove Moqtada AL Sadr chiedevano al commissario Scelli di intercedere presso il Santo Padre per la risoluzione della guerra nella città santa di najaf. ho la copia della relazione di Beppe che inviò al commissario. ma voi credete proprio che Beppe abbia messo a repentaglio la sua vita, la nostra, quella di tutti gli altri che hanno partecipato perchè si è fatto plagiare dalla personalità di Ghareeb??mi sembra molto poco logico per un capo missione con altissime responsabilità e mi piacerbbe a questo punto avere un colloquio che cercherò al più presto con Beppe. mi deve spiegare se ci ha raccontato bugie per la sua ambizione oppure è stato costretto per salvarsi la faccia, il culo, il posto di lavoro (è dipendente CRI) a ritrattare quanto ci disse con le lacrime agli occhi nella successiva riunione della sera del 20 agosto. ci sono altri punti oscuri nella storia, particolari che se chiariti pongono a qualcuno enormi responsabilità. adesso vado un poco a riposarmi per una decina di giorni, ho bisogno di dimenticare questa brutta avventura e soprattutto voglio combattere per non essere tacciato di pirateria dentro la croce rossa e per mettere verità sui fatti.
augusto , fusignano

da diario.it

mercoledì 15 settembre 2004

>>> Cristina Gavello è una copiona. <<<


Solidali con Monia:
Mantellini
Strelnik
Zu
Tavolata
Littlelakes
Mu
Lunablog
Babsi
Roquentin
Luciano Giustini
Daniele Prati
El Mundo
Mik
Rillo
Gilgamesh
... (ditemi e aggiungo)

Chi è Maurizio Scelli? Ecco le sue referenze:
Maurizio Scelli, il commissario della Croce Rossa Italiana che ha fatto tanto parlare di sé in questi giorni, è un illustre "trombato" alle ultime elezioni politiche. Scelli si è presentato come candidato alle elezioni - nel 2001 - con Forza Italia, nel collegio 20 del Lazio 1 (Roma - Gianicolense), perdendo contro Walter Tocci, l'ex assessore capitolino alla mobilità. Per la precisione, Scelli ha preso 28.457 voti, contro i 34.755 di Tocci.
Sicuramente si tratta di un soggetto in carriera e firmato Berlusconi.
Il che rende la sua testimonianza a favore di Berlusconi stesso alquanto discutibile.

postato da perturbazione

martedì 14 settembre 2004

No, non ci si abitua alla morte.
Nemmeno dopo tantissimi anni, neppure dopo averne vista tanta.
Al pensiero della morte, forse; della tua morte e di quella degli altri.
Per molti il pensiero della morte delle persone care è peggio di quello della propria, sai?
È una cosa che ho notato secoli fa: alla fin fine, per tante persone, la paura più grande non è quella di morire, ma quella di rimanere soli.

Gilgamesh, nei commenti di Nuda sui pattini

lunedì 13 settembre 2004

La quarta riunione era quella sulla quale avevo le aspettative più alte, perchè riuniva manager di grandi aziende. E io che lavoro in una piccola-media azienda tendo a pensare che loro si che SANNO.
Ma questo Signor Manager se ne esce con "dobbiamo offrire all'utente qualcosa che nessun altro gli può dare".
Eeeh???
Ho aspettato, fiduciosa.
Niente.
Poi la riunione si è spostata nel ristorante, ma ancora niente.
Poi quando un altro dei manager coinvolti ha detto - viso eccitato dall'entusiasmo di quella che gli deve essere sembrata una folgorazione illuminante - "l'obiettivo è una conseguenza", ho capito.

// posted by Valentina

giovedì 9 settembre 2004

Per quanto riguarda Enzo, se si mettono insieme la varie ricostruzioni di Diario (che prese una per una magari dicono poco, ma se fai qualche conto...), viene fortemente fuori il sospetto che dietro a tutto ci sia quell'ex generale di Saddam Hussein, che sta cercando di rimettere su il partito Baath (!), e che era, ed è tornato ad essere, il contatto di Scelli e della CRI (!!) con i vari gruppi di terroristi e guerriglieri, in cambio di cure mediche privilegiate per i suoi parenti e compagni di partito (!!!). È quello che poi Scelli aveva incaricato di intavolare una trattativa con i rapitori (!!!!) e che aveva annunciato di aver ottenuto il rinvio dell'ultimatum; tre ore dopo l'annuncio è avvenuta l'esecuzione. Quando questa bella personcina è stata esautorata da Ghareeb (ed Enzo) i quali, spingendo su De Sanctis, hanno fatto sì che la CRI la piantasse di far poco e nulla, e nell'ambito di quel poco solo quello che dicevano gli americani, e organizzasse finalmente una missione vera, ha preso contatto con i suoi amici e ha detto "Fuori dalle palle Ghareeb, l'italiano prendetevelo e fateci quel che volete, basta che stia zitto". Così loro hanno eliminato Ghareeb al secondo tentativo (l'attacco all'andata era già contro la Nissan di Enzo e Ghareeb, solo che l'hanno mancata, riuscendo solo a farne saltare il lunotto), preso Enzo, gli hanno fatto fare il video e, probabilmente, l'hanno ucciso subito senza aspettare la scadenza dell'ultimatum, cosa confermata dall'analisi comparata del video e delle immagini del corpo.
Ovviamente sia chiaro che sto semplicemente giocando al Piccolo Ken Follet, e che tutto questa storia me lo sono inventata di sana pianta: è solo frutto della mia fantasia.

F.-Smiley-G.

martedì 7 settembre 2004

Eppure non capisco.

I terroristi o chi per loro, per due anni si muovono con strategie così perfette e tattiche così "mediaticamente" efficaci (in uno scenario dove i media in loro possesso sono lo 0,01 di quelli mondiali), che in un anno riescono a creare scetticismo in tutto quel mondo occidentale che all'inizio si dimostrava a favore della guerra.
Studiano, pianificano e tempificano ogni singola azione, in funzione del ritorno mediatico che tale azione porterà alla loro causa, e il crescente movimento mondiale che afferma l'illegittimità della guerra ne conferma l'intelligenza, se non altro tattica, con la quale si sono mossi.
Si ritrovano finalmente con un'opinione pubblica mondiale convinta se non a condannare, quantomeno a farsi domande sui reali motivi di questa guerra, a dispetto della cieca approvazione iniziale basata sul "sono tutte bestie".

E nel giro di due mesi cosa fanno?
Questi strateghi così perfetti conoscitori dei meccanismi mediatici occidentali come sfruttano questo capitale acquisito?
Si mettono ad ammazzare pacifisti e volontari, donne e bambini, cuochi e camerieri, scegliendo con una precisione quasi chirurgica solo ostaggi che riportano l'opinione pubblica ad approvare questa guerra, andando a prendere anche quelli di paesi che non approvavano l'intervento, buttando così nel cesso tutto il "capitalizzato" (passatemi il termine cinic, ma quella è strategia e come tale la tratto) in due anni di furbe mosse.

Eppure sono gli stessi, no?
E com'è che sono diventati improvvisamente incapaci di usare i media a loro favore?
Com'è che in un momento in cui il mondo stava iniziando ad alzare la voce per fermare la guerra hanno fatto di tutto per tornare ad essere considerate bestie pericolose senza coscienza?
Com'è che son riuscite, le stesse persone, a passare da "conquistatori di pacifisti" ad "assassini di pacifisti"?
Per quale ragione potrebbero aver considerato questa svolta una mossa intelligente per conservare quell'appoggio che avevano lentamente conquistato?
Com'è che non rapiscono più persone armate, ma solo innocenti che erano lì per difenderli?
Com'è che in due mesi hanno fatto di tutto per essere considerate bestie non più meritevoli di difesa?

Non so, non capisco.
Qualcosa non mi torna.

Postato da broono at 07.09.04 16:51

gianni!! una volta dovevo lavorare e adesso invece mi pagano per dire questa cazzate!
gianni!! ma come si fa a non essere ottimisti?

vomitato da papoff®

domenica 5 settembre 2004

L'unico che aveva qualche idea di donne era il cameriere che ha passato l'intera serata a guardarci ridendo e quando gliel'abbiamo fatto notare ha detto "ho una paresi".

mafe

mercoledì 1 settembre 2004

passeggiando sulla spiaggia ritrovo il tenente Colombo che scrive la parola FINE sulla sabbia e ad ogni onda ricomincia.

scritto da jorma