martedì 28 febbraio 2006

Ex fidanzato poligamo

Ex - Pronto?
Cs - Sono io.
Ex - Io chi?
Clic

spremuto da copiascolla,

sabato 25 febbraio 2006

Il film di Ron Mann Grass ci spiegò molto bene perché gli Usa, da oltre un secolo, hanno sempre avuto il terrore puritano della droga leggera non assuefante, e cioè che marjuana e hascisc conquistassero il mercato interno americano, inebriando esageratamente un popolo da addestrare alla guerra (anticomunista o antinazionalista araba...). Avrebbe arricchito troppo il pericoloso vicino sudista (Messico), da tenere il più possibile nel sottosviluppo, come avevano ben insegnato gli inglesi, santoni della perfidia liberista, in Africa e in Asia. Inoltre è molto più redditizio lucrare sulle droghe pesanti come le anfetamine, l'eroina, la cocaina (assuefanti: dunque il consumo è assicurato e pianificabile), quando è utile per tenere sotto controllo minoranze razziali e di classe troppo pericolose, e questo si può fare solo togliendo dal mercato le sostanze leggere, e criminalizzandole assai più del razionale (quello che succede anche nelle colonie, come l'Italia, su iniziativa dei servi più fedeli).

(r.s.)
Alias, supplemento settimanale de il manifesto, 11 febbraio 2006

venerdì 24 febbraio 2006

I mariti delle altre.

L'approccio con il marito è il mio preferito.
Quando chiamo e risponde un uomo, io non dico che sono "Camilla della Kirby di Paperopoli".
Dico che sono Camilla e basta. E che vorrei parlare con la Signora Obiettivo.
Lo scopo è ovviamente indurlo all'equivoco che possa trattarsi di una conoscente della consorte.

I mariti hanno tre tipi di reazione standard che è possibile statisticizzare:

1) L'uomo che non deve chiedere mai. Muore dalla voglia di sapere che cacchio vuoi da sua moglie, chi diamine sei, come hai avuto il loro numero (e anche quanti anni hai e se sei sposata). Ma se lo chiede fa la figura di quello che non conosce i fatti della moglie. Per cui di solito fa un attimo di silenzio, poi dice: "Gliela passo subito..." con il tono esitante di chi comprende che qualcosa di importante gli sta sfuggendo. Questi sono la maggior parte. In parte esulto, ma un pò mi dispiace per l'occasione persa per ridere.

2) Luigi XVI. Questo non si vergogna a chiedere perchè vuoi parlare con MarieAntoinette. A quel punto non c'è scampo, glielo devi dire che la moglie non ti conosce, che non è niente di urgente e che si tratta di una cosa che riguarda la padrona di casa.
E lì scatta il plurale majestatis: "Non Vogliamo Niente". Bellissimo.
Lui non vogliono niente. Essi non ha bisogno di nulla.
Provo a replicare, debitamente docile, con quella sfumatura di voce tra il conciliante e l'imbarazzato che usano le femmine quando devono parlare del ciclo e c'è un uomo davanti. "Non le ho offerto nulla, volevo solo parlare con la sua signora a proposito di una questione che riguarda la cura e l'igiene della casa". Cose di donne, insomma.
Lui ribadisce, pluralissimo e lapidario: "Le ho già detto che non compriamo niente e non ci interessa".
Lui non comprano niente. Loro non è interessato.
Fa ridere, ma io un uomo che mi toglie la soddisfazione di dire vaffanculo di persona non lo vorrei. Certe libertà non fanno parte della comunione dei beni.

3) Otello. "Chi è lei" (niente tono interrogativo. è più una affermazione). "Sono Camilla di Paperopoli, cercavo la signora Desdemona." "E cosa vuole da mia moglie?". Capisci subito che non è un semplice "Perchè". Non è il cosa voglio la cosa che conta. E' il "mia". C'è tutto un mondo che si svela, che si intuisce angusto e sospettoso. Terreno minato. Sminare subito: "Niente di urgente, signor Ostacolo. Se crede posso richiamare, oppure se vuole dico a lei, tanto a lei o a SUA moglie non fa differenza, per me, è una cosa che riguarda la casa, che è di entrambi...". A questo punto Otello molla le resistenze, perchè se puoi dirlo anche a lui, allora non è necessario che lo sappia. E' se non avessi potuto che era invece indispensabile saperlo.

Ovviamente le risate me le faccio quando si esce fuori da questi tre stereotipi.
Oggi uno mi ha ripagato di anni di delusioni in campo maschile, con una telefonata fulminante che la metà delle risate che mi sono fatta bastava.

"Pronto, sono Camilla di Paperopoli. Posso parlare con la Signora Caius?"
"Quella puttana se ne è andata ieri con un altro. Le darei il numero di cellulare solo per il gusto di romperle le palle, ma tanto la stronza non risponde. Se la rintraccia mi faccia sapere." Click.

Sono soddisfazioni.

postato da Grienne

mercoledì 22 febbraio 2006

La coltivazione dello status, e il travestimento dello stesso è un importante argomento per i maghi, specialmente per quelli che lavorano in o con dei gruppi. Più status sociale la gente ti attribuirà, più facilmente sarà introdurre stati di trance negli altri, o compiere atti di guarigione o altri magie simili. Un capo gruppo che sta interpretando lo "status più elevato" può permettere agli altri membri del gruppo di "lasciarsi andare" durante un rituale intensivo, dato che si fidano della capacità dei leader di non perdere di mano la situazione. Si nota che l'interpretare lo status più alto in un gruppo è un ruolo che può essere adottato e messo da parte quando la situazione lo richiede. Il desiderio che ci venga riconosciuto permanentemente da tutti i seguaci uno status alto ha spesso portato i maghi alla creazione di qualsiasi tipo esasperato di titolo e grado, un comportamento umano che è spesso distruttivo per tutte le parti coinvolte e noioso da guardare. Tutti comunque, di volta in volta interpretano dei giochi sociali con qualcun altro, e i giochi seguenti possono mostrare le differenze tra i ruoli sociali che interpretiamo.

Note sul Teatro del Voodoo, di Phil Hine
(tradotto da Guido Vicino)

lunedì 20 febbraio 2006

Parlare di paesi islamici in generale e' troppo generico, il Libano non e' l'Iran e quello che pensano i libanesi non e' necessariamente quello che pensano gli hetzbollah, ma l'immagine che ha visto mia mamma alla CNN questo non lo diceva, perche' i religiosi libanesi che invitavano alla calma non li ha visti nessuno.

Cri nei commenti di Brodo

domenica 19 febbraio 2006

sabato 18 febbraio 2006

Non insegnate ai bambini
ma coltivate voi stessi il cuore e la mente
stategli sempre vicini
date fiducia all'amore il resto è niente.

di Gaber - Luporini (grazie a La magia della scrittura)

venerdì 17 febbraio 2006

Sono anche i ricordi comuni che legano le persone. E quelli rimossi che le tengono lontane.

Postato da: brezzamarina

giovedì 16 febbraio 2006

Ci sono porte che si aprono e non si richiudono.
Che si fa un po' il gesto, ma si accostano solamente. E dallo spiraglio entrano luci e spifferi e suoni da lontano.
Sì che quando ormai pensi di averci fatto l'abitudine, di non farci nemmeno più caso, ti scopri con la bronchite.
Cronica.

se ne assume la responsabilità: monodose

mercoledì 15 febbraio 2006


dai non fare lo stronzo!
CHI SONO
StandBy, in attesa che qualcosa accada, che termini una vicenda, che se ne modifichi un'altra, che qualcuno si accorga di me, che qualcuno mi approvi, che qualcuno mi valorizzi. In attesa di essere io finalmente ad agire per cambiare.

martedì 14 febbraio 2006

ANNUNCIO AI LETTORIai lettori (ir carabbigniere che reggistra, ir polizziotto che ndaga, il Digos che nterferisce, ir CIA che trama, ir Kappaggibì venditore ambulante di gas nervino, forsanco lintelligenz sraelita e billadese):
tra qualche giorno mariemarion cambierà veste grafica grazie a un santo, grazie a un amico vero che se mi dà il permesso vi dirò chi è.
Pertanto vi sarà più facile leggere le mie cazzate e continuare a chiedervi: boh, ma questa da che parte sta? L'arrestamo subbito oppuramente aspettamo da vedè? Fosse che se sbaiamo... Ma ntanto non ie potemo spegne ir brog? E si poi scoprimo ch'era dalla parte nostra? E si no ie spegnemo ir brog e poi scoprimo ch'era contro di noi?
Ner mentre che ce penzate, vado a cucinà.
Arrivederci e buon lavoro! Vado a nvià.
-- posted by bea c. at 11/19/2002 05:48:57 PM

lunedì 13 febbraio 2006

I Maestri aprono l'uscio, ma devi entrare da solo.

Proverbio cinese

scritto dalla bandini nella categoria Aforismi

venerdì 10 febbraio 2006

un blogger o lo si mangia a morsi o lo si beve a sorsi (ma quest'ultima affermazione mi pare presti il fianco ad affermazioni troppo spinte)

Flounder nei suoi commenti



il blog è come il sesso. parlarne sopra non serve a niente. bisogna farlo

Flounder nei suoi commenti

giovedì 9 febbraio 2006

Ho deciso di convertire, battezzare e riportare sul Buon Cammino l'humana gente.
Devo risolvere un ultimo problema, però.
Non credo in Dio.
Perché se esistesse si vergognerebbe d'aver creato certa feccia come noi.
Ogni riferimento a fondamentalismi sparsi è decisamente voluto:o(
Fine del Buon Cammino.

mariemarion

martedì 7 febbraio 2006

Following Che Guevara’s ascent to the position of the third most prominent figure of the Cuban revolution, he got fed up with the authority of a government official he was invested with and betook himself in early 1965 to Congo.


02
In his diary Che recounts the out-and-out mess in the army of indigenous guerillas whom he had engaged himself to train but who proved to be of small use as far as the making of a revolution was concerned. Among other things, there’s a mention of dawa....
(CONTINUA)
Diciamo allora che se non fossimo andati in guerra, e se Bush la marea di soldi spesi per la guerra suddetta li avesse dati a CIA ed FBI per una lotta vera ed efficace al terrorismo, probabilmente adesso avremmo Bin Laden, il Mullah Omar, Al Zawahiri e compagni o morti o in galera, diverse migliaia di vittime in meno in Iraq e altrove, e di questa vignetta non si sarebbe, giustamente, accorto un cazzo di nessuno?

Franco G.

lunedì 6 febbraio 2006

il fine giustificherà i mezzi, ma li riduce a mezzi insufficienti per raggiungere qualunque obiettivo valido

Babsi Jones

sabato 4 febbraio 2006

Questi non sanno distinguere il nome di un'azienda da un formato di file e vogliono spiegarci come va il mondo.

Scritto da Franco Bellacci

venerdì 3 febbraio 2006

Per dimostrare che pure noi siamo persone di spirito anche se non beviamo, da domani L'Eco di Viale Jenner pubblicherà quotidianamente l'esilarante striscia a fumetti su Papa Ratzy e Millo Ruiny, dal titolo: Tu sei il mio pastore e io la tua pecorina. Non perdetevelo.

[severine?] severine

giovedì 2 febbraio 2006

Bentornati senatori,
dalle feste e dai ristori,
tutti insieme per votare
la gran legge secolare,
la più urgente, la più bella,
sì, la legge Pecorella.
Ma quant'è curioso il mondo,
nel suo gran girare in tondo,
che fa nascere d'incanto
una legge che può tanto.
E la scrive un avvocato
per salvare il suo imputato,
che poi, caso assai moderno,
è anche capo del Governo,
mentre invece l'avvocato
è un potente deputato.

Ah, che idea stupefacente,
non si trova un precedente,
è un esempio da manuale
di cultura occidentale
che sa metter le persone
sopra la Costituzione.
E ora è bello edificante
che di voci ne sian tante,
di giuristi, ex magistrati,
di causidici, avvocati,
pronti, intrepidi, a spiegare
che la legge è da votare,
poiché vuole la dottrina
che il diritto su una china
più virtuosa scorrerà,
se la norma si farà.

Ma pensate che bellezza
per un reo, l'aver certezza
che se il giudice è impaurito
o corrotto o scimunito,
potrà dar l'assoluzione
senza alcuna sconfessione,
che il processo finirà
e un macigno calerà
sull'accusa dello Stato
e su chi subì reato.
Che trionfo, che tripudio,
e per Silvio che preludio
a una dolce terza età,
l'assoluta impunità.

Bentornati senatori,
per la fine dei lavori;
cinque anni incominciati
coi tesori detassati,
poi vissuti con amore
a far leggi di favore:
rogatorie, suspicioni,
lodi, falsi e prescrizioni,
approvate in frenesia
e con gran democrazia,
che chi c'è non può parlare
e chi è assente può votare.
Mentre al pubblico in diretta
lui giurava: "Date retta,
se non si combina niente
sui problemi della gente
colpa è di opposizioni,
Parlamento e Commissioni!".

Bravi voi che con tempismo
combattete il comunismo,
anche se nell'ossessione
ce l'aveste una ragione:
falsa è di Marx la tesi
che lo Stato è dei borghesi;
ci insegnaste voi del Polo
che lo Stato è di uno solo.
Or votando con l'inchino
si completi il gran bottino
delle leggi personali,
questo sconcio senza eguali.
Del diritto sia mattanza.
Ma l'Italia ne ha abbastanza.

senatore Nando Dalla Chiesa