domenica 31 ottobre 2010

La cosa più fastidiosa, del diluvio universale, è che la luce non cambia, per tutto il giorno.

sphera

sabato 30 ottobre 2010

BUNGA BUNGA

martedì 26 ottobre 2010

seve ho visto che immortalavi mentre truzzavamo... immagino le belle posture e facce! ahahah

No vabbè, quelle erano delle prove. C'era troppa poca luce e quindi non è venuto un cazzo.

da facebooks



sabato 23 ottobre 2010

mi abbonerei subito e a pagamento a un giornale online che mettesse il bottone HIDE sulle sue notizie. In FriendFeed il bottone HIDE permette di nascondere le conversazioni che non ti interessano e quindi migliora la leggibilità di quelle che ti interessano. Un giornale che implementasse questa cosa dimostrerebbe coraggio e rispetto per il singolo lettore, diverso da tutti gli altri lettori.

Gaspar Torriero

venerdì 22 ottobre 2010

in cielo (ora!) c'è una luna piena stupenda, si vedono le rive del Mare della Tranquillità tutte belle disegnate e pensare che sono solo 300.000 km, solo 200 volte di più di quanto ho già fatto col motorino. che ci vuole. prendo e vado, dai

FedericaB.

mercoledì 20 ottobre 2010

Poi alla fine ai tiri liberi, erano tutte agitate che tante non si ricordavano più come fare e avevano paura di sbagliare, e mia sorella spiegava il tiro perfetto ma mancava una cosa. E allora l'ho detta io: bisogna respirare prima di tirare. Casso, dopo han fatto tutte canestro. Che roba eh...

Michiamomitia - fu fatacarabina

lunedì 18 ottobre 2010

L'odore della plastica, la sensazione unica che dona il touch screen quando lo sfogli con le dita, la trepidazione e il leggero senso di ansia per la batteria che sta finendo, che ti fanno apprezzare ancora di più ciò che stai leggendo. Sono un sentimentale: questi libri di carta non hanno un futuro, secondo me.
"Allora è vero, don Gaetano, quello che dicono di voi, che voi sentite i pensieri in testa alle persone?"
"È vero e non è vero, certe volte sì e certe no. Meglio così perché la gente fa brutti pensieri."
"Se penso una cosa voi la indovinate?"
"No, guaglio', a me arrivano i pensieri che passano al volo in testa alle persone, quelli che uno neanche sa di avere pensato. Se ti metti a studiare un fatto tuo, quello sta con te. Ma i pensieri sono come gli starnuti, scappano fuori all'improvviso e io li sento."
Perciò sapeva i fatti di tutti quanti, perciò teneva una tristezza pronta al peggio e un mezzo sorriso per buttarla via. Ai lati degli occhi si aprivano le rughe e da lì scolava la malinconia.

Erri De Luca, Il giorno prima della felicità

venerdì 15 ottobre 2010

tolti i turisti i maschi sono vestiti così bene e in modo così formale che stai sempre lì a domandarsi se sono qualcuno o no. d'altra parte anche io sono qualcuno. sono la sid. la prossima volta mi vesto così bene e così formale che se lo domandano anche loro.

sid

giovedì 14 ottobre 2010

vic: TIGER INVESTIGAZIONI is now following you on Twitter!

ma mi seguono in che senso? - vic

"falco 1 a casa madre, falco 1 a casa madre, chiedo assistenza" "qui casa madre, parla falco 1" "il soggetto che stavo seguendo mi ha ricambiato il follow e ora mi segue anche lui, cosa devo fare?" - akille.net

venerdì 8 ottobre 2010

e se riesco a star zitta allora non riesco a tener ferme le mani e allora incontrollabile parte l'impulso di farsi un po' più male perché se non posso far nulla per andare verso il sollievo ma qualcosa devo fare allora che sia nell'altra direzione e allora penso che è stupido e allora l'unica cosa che mi resta e infilarle in mezzo alle gambe e cercare una piccola morte.

Laura KoAn

giovedì 7 ottobre 2010

Brunella (Flounder) su fb
immagina forme di adolescenza mellita, per eccesso di fantasie sdolcinate fin dalla più tenera età. O adolescenze autoimmuni, adultoresistenti, che restano latenti per anni, cronicizzandosi ed esplodendo improvvise alle soglie della mezza età. C’è gente che ci muore, di adolescenza incurabile. Una forma di adolescenza mal curata può uccidere anche te e i tuoi cari, rivolgiti senza esitare al tuo medico di fiducia.

martedì 5 ottobre 2010

la guida definitiva per scrivere il prossimo grande romanzo italiano:

amici scrittori, prima che vi precipitiate a scrivere della realtà, lasciate che (..) vi indichi qualche linea guida e soprattutto gli errori da evitare.

Allora: niente precari, perché hanno veramente rotto i coglioni: preferire tutto il resto della società, con un occhio di riguardo per impiegati statali e artigiani con hobby segreti e imbarazzanti; niente noir, perché ha rotto i coglioni; niente 30enni, perché anche loro hanno rotto i coglioni: rivalutare invece i 40/50/60enni e soprattutto i vecchi; niente difficoltà economiche, se non molto divertenti; niente anoressia, bulimia o stupri in età infantile: per divertirci c’è già internet; niente riflessioni sulla società, se non sbagliate/folli/sconsiderate; restate comunque sul vago, in modo che possa sembrare che vogliate dire qualcosa oppure anche il contrario, chi lo sa; niente supermercati come metafora di qualcosa; niente scene di sesso; niente storie sentimentali omosessuali tipo Ozpetek; ben vengano invece storie frocissime, sporche, divertenti e disperate; non descrivete scene di droga se non l’avete mai presa; niente scena ironica del colloquio di lavoro con la frase “le faremo sapere” che eh eh eh! tutti sappiamo cosa vuol dire: quella scena ha rotto i coglioni; veramente, lasciate perdere quella scena; ma soprattutto MAI e poi MAI una protagonista femminile: MAI; perché, se siete maschi, difficilmente saprete rendere credibile una voce femminile; se invece siete femmine non sapete scrivere, però magari potrete rimediare i complimenti di Bruno Vespa.

tratto da VMC
Nobel a Edwards, padre della fecondazione in provetta.
Appena venuto a conoscenza del premio lo scienziato si è fatto una sega.

Mauro Gasparini su Zabajone

domenica 3 ottobre 2010

A volte penso che il destino l'abbiamo inventato come alibi per la nostra pigrizia e la paura di essere felici.

Carmen

sabato 2 ottobre 2010

mi era dato di intravedere qualche scacchiera, vegliata, più che vissuta, da giocatori impietriti che, a giudicare dagli anni che avevano e dal tempo che impiegavano per ogni mossa, sembravano proseguire una partita iniziata in gioventù, proprio come i due giocatori della famosa storiella, i quali - prima adolescenti, poi adulti, e infine canuti - sono sempre davanti alla stessa posizione di scacchi; finché uno dei due non chiede all'altro: "A chi tocca muovere?".

Paolo Maurensig, La variante di Lüneburg