sabato 30 marzo 2013

è che abbiamo sempre bisogno di semplificare per non perdere la testa, per illuderci di avere le cose sotto controllo almeno nella nostra testa; la verità è che non sappiamo mai niente delle vite che stanno fuori da quelle che compongono i nostri microcosmi, figurati quando di vite, nei tuoi dintorni prossimi, ce ne sono venti milioni.

Sir Squonk

mercoledì 20 marzo 2013

Stamattina gli uccelli hanno cantato intorno alle cinque. Mi sono detta che potevo svegliarmi con un giusto alibi, che non era per via dell’insonnia. Che l’insonnia prima o poi si sarebbe trasformata in dinamismo.

Mi guardo dall’esterno, avvolta dal velo di stanchezza, e un po’ mi intenerisco. Mi abbraccio, fin dove le braccia arrivano. Penso che non ci si possa autoinvitare nelle vite degli altri. Può darsi che in quel momento siano tutte in disordine, o che vivano in così pochi metri quadri di anima, sentimento e voglie, che non c’è spazio per ospiti a sopresa.

Mi siedo al sole, stamattina, nel mio terrazzino pieno di piante e benedico il tempo che si muove. Dovunque vada, andrà bene. Osservo le impronte che ho lasciato nel mio cammino e aspetto che il mare venga a ricoprirle, che al loro posto restino solo conchiglie da raccogliere.

Ci farò una cornice, su una base azzurra. Al centro una foto che ho molto amato. Avevo lunghi capelli mossi e dentini piccoli e radi. Abbiamo camminato fin qui, dirò. Tanta strada. E’ normale sentirsi stanche.

Ci riposeremo per un tratto, io e la bambina. Poi ripartiremo, mano a mano.

Flounder

sabato 16 marzo 2013

“c’era una volta una ballerina che si chiamava stella.
venne un sette nano che la prese in braccio e la portò in casa.
lei aveva tutti i piedi fuori e le mani fuori. dal letto.
e poi invece arrivò il mostro a due teste e la ballerina stella si addormentò
e il mostro a due teste se la mangiarono.
fine della storia.”

epsilon1, figlia di Arsenio Bravuomo

venerdì 15 marzo 2013

Prima proposta di legge del Movimento 5 Stelle: istituire una commissione parlamentare che si occupi, con valore retroattivo, di eliminare da Ruzzle le parole inesistenti, e quindi ricalcolare i punteggi di tutte le partite giocate fino a oggi. I nuovi risultati saranno pubblicati di volta in volta sulla Gazzetta Ufficiale.

da Futurland, Spinoza.it

lunedì 4 marzo 2013

Immagina una partita a scacchi in un bar

-Cosa scegli, i bianchi o i neri?
-No.
-Cosa no?
-Deciderò il colore di volta in volta.
... -Come sarebbe a dire? Guarda che qua uno usa i bianchi e l'altro i neri, non è che...
-Ma perché mi costringi a scegliere tra i bianchi e i neri?
-Vuoi che cominciamo a giocare o no?
-Io sono qua per parlare di cose serie, mica per stare ai vostri giochetti! Sono anni e anni che ci prendete in giro con le vostre noiosissime partite a scacchi...
-Vabbè senti tiriamo una moneta, testa uso io i bianchi e tu i neri, croce viceversa... ecco, croce. Hai tu i bianchi. Disponi i tuoi pezzi.
-Finora avete giocato sempre voialtri, non sapete fare altro che parlare di disporre i pezzi e spartire cariche a destra e a sinistra, siete tutti uguali...
-Ma sai giocare a scacchi? Piazza 'sti pezzi!
-Eccolo qua, l'arrogante che pensa di sapere tutto sugli scacchi. Piazzerò i pezzi di volta in volta.
-Ma non è così che funziona!
-E chi sei tu per dirmi non è così che funziona? Ha sempre funzionato male, con il vostro sistema!
-Oh, insomma, ti piazzo io pezzi, va bene?
-Non toccare i miei pezzi!
-Piantala. Ecco.
-...
-Tocca a te, i bianchi muovono per primi!
-Muoverò i pezzi di volta in volta.
-Sì, ma tocca a te aprire!
-Lo vedi che sei in crisi? Non sai cosa fare, sei lì che brancoli nel buio, non hai visto lo tsunami che arrivava...
-Senti, hai voluto tu giocare a scacchi, adesso gioca.
-Giocherò in base alle mosse che mi proporrai.
-Forse non ci siamo capiti: io non posso muovere se non inizi tu la partita.
-Iniziare la partita con voi significa legittimare un vostro modo di giocare a scacchi che...
-Ma voi chi?! Che cazzo stai dicendo? Se non muovi, la partita non inizia!
-È questo che vi dicono i vostri giornali? Eh? Che la partita inizia se si muovono i bianchi?
-Non è che lo dicono i giornali, sono le regole del gioco.
-Ma quali regole, voi ve ne dovete andare!
-Senti, MUOVI una cosa qualsiasi, per favore, altrimenti facciamo notte.
-Ecco, to'. Ho fatto la mia mossa. Ma solo perché ho deciso io di muovere.
-Aspetta, scusa... quello è un alfiere.
-E quindi?
-Gli hai fatto scavalcare i pedoni, non si può.
-Come non si può? Dillo che sei spiazzato, dillo!
-Non è che sono spiazzato, è che solo i cavalli possono scavalcare gli altri pezzi!
-Appunto! È quello che avete sempre fatto voi! Non vi accorgete che vi stiamo travolgendo? Non vi accorgete che avete già perso? Arrendetevi!

Finale aperto: il giocatore dei neri continua a giocare da solo, mentre l'altro aspetta di avere il doppio dei pezzi. Nel frattempo, l'anziano proprietario del bar abbassa la serranda a metà. Fuori, un cartello: "cedesi attività".

[Carlo Alberto Lentola]

(segnalato da Susanna su facebook)

sabato 2 marzo 2013

Ritmi e parabole

C'è un ritmo nella bruttezza
c'è un ritmo nella bellezza
d'internocase e luci
e parabole senz'ali di sopraelevate.
E in tutto un luogo d'anima
dove il volo è dello sguardo
e il nido il collo di un uomo
il suo odore, buono
il pulsare sordo del suo cuore.

Silvia Messa
1 marzo 2013