lunedì 30 aprile 2007

Ciao ... e poi?

Ovunque vedo e sento di problemi sentimentali. Lui non vuole lasciare la moglie perché ha paura, si sente in colpa, ma non la ama, ama lei. Quell'altra... lo ama, ma forse no, ma forse si. Quell'altro scopa da dio ma lei non ce lo vede come moroso. Quell'altra è un'amore, lui dice che è la donna della sua vita, è intelligente, comprensiva e sensibile, però scopa male, non fa pompini. Quell'altra è irrequieta e fa paura, gli uomini li fa scappare.
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posted by doug
Non guardiamo dalla costa il mare, né ascoltiamo venti, né carpiamo orizzonti. Ora siamo acqua e mare, spuma e sale, aria e vento, luce e orizzonte. Ora siamo.

Manilo

domenica 29 aprile 2007

nei versi, il neologismo dantesco s'immilla è ben più potente dell'effetto del doppiarsi, che già basterebbe a indicare un numero che, come racconta la leggenda di Nassir, non può essere uguagliato da una moltitudine materiale (in quel caso, di chicchi di riso; e si pensi, per farsi un'idea di questo numero, che quello che esprime la moltitudine di tutte le lettere di tutte le parole di tutti i libri del mondo non basterebbe per uguagliarlo).

da Progetto Polymath - Letteratura della scienza e scienza della letteratura

(tramite Momoblog)

sabato 28 aprile 2007

Nell'altra vita installo iperboli sui tetti.

postato da: LaCeciarelli

venerdì 27 aprile 2007

U pueta e a puisia

Ora ca un cuntu nenti
E a puisia non servi
E sugnu aceddu spinnatu
Chi non vola
Non canta e non fa nidu
Io parru ancora a l’òmini
E restu un foddi chi ragiuna.

A vuci a duna a nascita
E un pozzu diri a vucca
Di non parrari,
A l’occhi di non chiànciri,
O cori di non risatari
E a menti di non circari a virità
Orba nte strati
Chi stulitía paroli fàusi.
(continua a leggere)

Il poeta e la poesia.
Ora che non conto niente / e la poesia non serve / e sono un uccello spennato/ che non vola/ non canta e non fa nido / io parlo ancora agli uomini / e resto un matto che ragiona. // La voce la dà la nascita / e non posso dire alla bocca / di non parlare, / agli occhi di non piangere, / al cuore di non sussultare / e alla mente di non cercare la verità / cieca per le strade / che stolida parole false...

Ignazio Buttitta

O Boccadaze, quando a ti se chinn-a
sciortindo da-o borboggio da çittae,
s'à l'imprescion de ritorna in ta chinn-a
o de cazze in te brasse d'unna moae.
Pa che deslengue un po' l'anscia da vitta
sentindo come lì s'eggian fermae
ne-a bella intimitae da to marinn-a
a paxe antiga e a to tranquillitae.

Edoardo Firpo, cit. da Placida Signora

O Boccadasse, quando si scende a te
uscendo dal subbuglio della città,
si ha l'impressione di ritornare nella culla,
o di cadere fra le braccia d'una madre.
Pare che si sciolga un po' l'ansia della vita
sentendo come lì si sian fermate
nella bella intimità della marina
la tua pace antica e la tranquillità.

giovedì 26 aprile 2007

trovo normale che il clero dica ai propri fedeli come devono vivere.
quello che trovo inaccettabile è il clero che dice ai propri fedeli come devono vivere gli altri.

Sergio R., della Zonker's Zone

mercoledì 25 aprile 2007

VIDA (II)

Viver
é crescer
sozinho.

Contra
o amor.

Renata Pallottini

Vivere
è crescere
soli.

Contro
l'amore.

Io cammino
di notte da sola
poi piango poi rido
e aspetto l'aurora
Ed e' una realta'
tutta mia
e una strana atmosfera
pervade la mente
di sera
Io vivo
a volte infelice
a volte gaudente
talvolta vincente
o perdente
Ed e' una vita d'artista
cosi' altalenante
ma quello che creo
e' importante per me
Io cammino
di notte da sola
poi piango, poi rido
poi parlo, poi rido
poi grido

Io cammino di notte da sola - Amalia Gre'

domenica 22 aprile 2007

"Resto ancora dell'idea che la gente sui propri blog ci possa postare quello che crede e che gli altri possano decidere se leggerlo o meno."

Sara/bruko (cit. da Babsi Jones)

venerdì 20 aprile 2007

Try this meditation: Imagine that you are both the wood and the fire that consumes the wood. When you focus your awareness on the part of you that is the wood, you hurt; it's painful to feel your sense of solidity disintegrating. But as you shift your attention to the part of you that is the fire, you exult in the wild joy of liberation and power.

It may be tempting to visualize yourself more as the fire than the wood. But if you'd like to understand life's blessing in their fullness, you've got to be both wood and fire simultaneously.

Rob Brezsny


Prova questa meditazione: immagina di essere sia il legno sia il fuoco che lo consuma. Quando porti la consapevolezza sulla parte di te che è legno, ti fa male; è doloroso sentire disintegrarsi il tuo senso di solidità. Quando sposti l'attenzione alla parte di te che è fuoco, però, esulti di gioia sfrenata per la liberazione e la potenza.

Forse avrai la tentazione di visualizzarti più come fuoco che come legno. Ma se vuoi capire la benedizione della vita nella sua pienezza, devi essere contemporaneamente sia legno sia fuoco.

giovedì 19 aprile 2007

Ieri ho fatto tardi, sono stato alla festa dell'Inter.

Franco Zucch., da FI (ex BZ)

mercoledì 18 aprile 2007



Questa orchidea si traveste da femmina di insetto per farsi impollinare dal maschio boccalone. In ciò vi è una profonda morale, che al momento mi sfugge.

Gaspar Torriero

martedì 17 aprile 2007

Hanno scoperto che mettere le medicine nel blister invece che nel barattolo riduce effettivamente il numero dei suicidi. L'applicazione al caso di specie è lasciata al lettore per esercizio.

Comment by Massimo Morelli, chez Squonk

lunedì 16 aprile 2007

Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli,
e per tracciarvi a fianco nuovi cammini.
Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre.

J.Saramago (cit. da Buba)

domenica 15 aprile 2007

- Dove sei stato ieri sera?
- È passato troppo tempo, non me lo ricordo.
- Ci vedremo, questa sera?
- Non faccio mai piani così in anticipo.

Madeleine LeBeau e Humphrey Bogart in Casablanca (1942), sceneggiatura di Julius J. Epstein, Philip G. Epstein e Howard Koch.

sabato 14 aprile 2007

Papà ma quando nei libri c'è un nuovo capitolo è perché non sapevano più cosa scrivere in quello prima vero?

postato da: hladik

venerdì 13 aprile 2007

chi la fa, si apparti.

manuel calavera

(nei commenti a questo post sui "proverbi rotti")

giovedì 12 aprile 2007

Dopo avere visto Seedorf correre e Superpippa segnare mi sono guardato nelle mutande caso mai si fosse verificato un terzo miracolo... niente.

Coffo, da BZ

mercoledì 11 aprile 2007

martedì 10 aprile 2007

(a proposito del "salto" di Thelma & Louise)

ma guardi che è tutto un equovoco:
- Thelma, sei sicura che questa sia la retromarcia?
- Sì Louise, tranquilla, dai pure gas.

(donne al volante)

Effe nei commenti di Blulu

sabato 7 aprile 2007

venerdì 6 aprile 2007

Perché ci sono i Buddha che ridono e le Madonne che piangono?

Flounder nei suoi commenti

giovedì 5 aprile 2007



vignetta di andrea pazienza
non scrivere mai qualcosa che non puoi dignitosamente anche pronunciare

il mestiere di scrivere

- - -

Avrebbe voluto dire: "Ti amo", ma poiché non riusciva ad articolare le parole gli sfuggì invece: "Pisciami addosso, sono la tua troia".

cadavrexquis

mercoledì 4 aprile 2007

Al cuoco

Forse perché delle fatali orgiate
tu sei il mago, a cucinare vien,
stasera! E quando si sorseggia lieti
giù nelle stive ed ai pianterreni,

e quando, appetitoso aedo, sottaceti
teneri, e funghi, e arrosto asperso meni,
sempre accendi l'orata, e le secrete
vie del mio languor soavemente tieni.

Vagar mi fai senza pensier su l'orme
che vanno al grande forno; e intanto s'unge
questo meo mento, e aumentano le forme

obese ed ure onde il medico si strugge.
L'agnello gira sulle brace, e enorme
lo stomaco guerrier entro mi rugge.

posted by licenziamentodelpoeta

Ho udito ieri - lo credereste? - per la ventesima volta il capolavoro di Bizet. Ancora una volta persistetti in un soave raccoglimento, ancora una volta non fuggii. Questa vittoria sulla mia impazienza mi sorprende. Come rende perfetti una tale opera! Nell'udirla si diventa noi stessi un "capolavoro". - E realmente, ogni volta che ascoltavo la Carmen, mi sembrava di essere più filosofo, un miglior filosofo di quanto non fossi solito credere.

Friedrich Nietzsche
Il caso Wagner. Lettera da Torino del maggio 1888
(versione di Ferruccio Masini)

martedì 3 aprile 2007

da giovane volevo cambiare il mondo ma poi non sono riuscito perché ho perso lo scontrino

postato da eddiemac

lunedì 2 aprile 2007

Le condizioni di quando la vita non era ancora uscita dagli oceani non sono molto mutate per le cellule del corpo umano, bagnate dall'onda primordiale che continua a scorrere nelle arterie. Il nostro sangue infatti ha una composizione chimica analoga a quella del mare delle origini, da cui le prime cellule viventi e i primi esseri pluricellulari traevano l'ossigeno e gli altri elementi necessari alla vita. Con l'evoluzione d'organismi più complessi, il problema di mantenere il massimo numero di cellule a contatto con l'ambiente liquido non poté più essere risolto semplicemente attraverso l'espansione della superficie esterna: si trovarono avvantaggiati gli organismi dotati di strutture cave, all'interno delle quali l'acqua marina poteva fluire. Ma fu solo con la ramificazione di queste cavità in un sistema di circolazione sanguigna che la distribuzione dell'ossigeno venne garantita all'insieme delle cellule, rendendo così possibile la vita terrestre. Il mare in cui un tempo gli essere viventi erano immersi, ora è racchiuso entro i loro corpi.

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Il sangue, il mare
di Italo Calvino (da Ti con zero)
Poeti
dai penosissimi
neri pensieri
gli unici pensieri seri
profondi almeno due metri
da calare nella fossa
con aria tetra e tetragona
fino all’agognata agonia.
Io
come disse quel tale
“preferisco il rumore del mare”
(e scherzare)
come mi piace e pare.

posted qui by Giancarlo Tramutoli

domenica 1 aprile 2007

[  video  ]

Frank Zappa - Tengo Na Minchia Tanta

feat. Massimo Bassoli