Stazione di R. – Sono qui ad attenderti, col vestito a fiori e la collana luccicante, bella come il sole, come non lo sono stata mai. Una voce nell'altoparlante annuncia l'arrivo del treno proveniente da M. sul binario 8. Ho il cuore in gola. So tutto di te, tranne il corpo. Non ha mai avuto importanza per noi, e non ne avrà oggi. Ci riconosceremo tra mille, lo so, me lo sento. Ti vedrò e saprò che sei tu. Ecco che il treno si ferma, i primi viaggiatori scendono. No, non sei tu. No, nemmeno tu, no. Dove sei, non ci avrai ripensato? E se non ti ho saputo riconoscere? E se mi hai riconosciuta e non ti sono piaciuta? E se fossi tu quello che si sta avvicinando proprio ora, dieci passi, quattro... Sì, non puoi che essere tu. È dunque questa la forma del mio amore. Ti abbraccio, infilo la testa nello spazio tra te e la tua giacca. È qui che voglio morire. Mi stringi, come batte il tuo cuore. Lo sapevo, lo sapevo che sarebbe stato facile trovarsi. Perché ci abbiamo messo tanto a farlo, perché. È tutto così naturale. Mi baci. Come sono morbide le tue labbra. Mi accarezzi la faccia come se fossi cieco. Le tue mani corrono lungo la schiena, con una fame. Usciamo dalla stazione, ci infiliamo nel primo albergo che incontriamo lungo la strada. Appena entrati in stanza facciamo subito l'amore, senza preamboli, senza dire nulla. Mi prendi, ti stuzzico, mi provochi, ti fomento. Alla fine, sfiniti, giaciamo uno accanto all'altra come cani. È stato meraviglioso. Torniamo a parlare di noi, come per chiudere il triangolo. Ci raccontiamo per ore quello che proviamo l'uno per l'altra. Non pensavamo che l'incontro dei corpi avrebbe potuto aggiungere intensità ai nostri sentimenti. Ora che ci siamo trovati non ci separeremo più. Ho deciso: verrò via con te. Il tempo di tornare a casa a fare le valigie e poi via, ti seguirò ovunque vorrai. Mi guardi, mi sorridi, i tuoi occhi sono così pieni d'amore. Sapessi quanto sono felice, quanto, Peppino. Non ti chiami Peppino? Ugo? Non sei l'informatico dell'IBM di F.? Parrucchiere per signora a B.? No, non sono Carmela, mi chiamo Mena, piacere.
HangingRock nei commenti di Flounder
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