domenica 11 settembre 2016

Ti ho quasi persa; quando della mia voce hai colto solo l’evocare. Così tra acqua e sale ho trasformato il mio fare, per non dialogare tra faro e costa. Per diminuire le distanze, e divenire unico suono in un corpo esclusivo.

Non guardiamo dalla costa il mare, né ascoltiamo venti, né carpiamo orizzonti. Ora siamo acqua e mare, spuma e sale, aria e vento, luce e orizzonte. Ora siamo.

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