attraversi il Pacifico, fai un colloquio a una ragazza con un curriculum che a Milano le farebbe guadagnare due volte e mezzo quel che prende oggi a Pechino, le chiedi se la sua azienda le dà dei fringe benefit e lei risponde sì, certo, cinque giorni di vacanza all’anno, e ti ritrovi sommerso dall’affascinante e inquietante tsunami dei cinesi che lavorano novanta ore a settimana senza essere Gordon Gekko, e hai a che fare con un signore che senza battere ciglio sborsa trenta milioni di euro per rilevare un esangue marchio di moda italiano tenendone giusto il logo perché al resto ci pensa lui, e Facebook chissenefrega tanto abbiamo Weibo e siamo già in quattrocento milioni e in generale ti pare di sentire intorno a te il vento di quello che temevi potesse essere il futuro e invece è già il presente, allora cominci a pensare che forse dovresti cercare qualche informazione in più sul nuovo Primo Ministro cinese, e che puoi pure risparmiarti la notte in bianco per vedere asinelli blu ed elefanti rossi riempire la cartina dei cinquanta stati
Sir Squonk
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