In quell'epoca, pubblicamente, Gottfried Wilhelm Leibniz scriveva pubblicamente che Spinoza era un pensatore "orribile" e "terrificante". Ma in privato lo ammirava. "Nell'intimità del suo studio, Leibniz riempiva i propri quaderni con meticolosi commenti degli scritti di Spinoza. Scambiava segretamente lettere con la sua pubblica nemesi, chiamandolo 'celebrato dottore e profondo filosofo'. Tramiche comuni amici implorava la possibilità di esaminare una copia manoscritta dell'Etica. E, il 18 novembre 1676 o giù di lì, si recò all'Aja per conoscere Spinoza di persona".
luca de biase
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