martedì 9 maggio 2006

La sorpresa è stata proprio questa: pensavo avremmo raccolto delle storie e invece mi sono accorto che più delle storie hanno contato le persone che siamo riusciti a raccogliere attorno ad un tavolo con una penna in mano. Forse non è nemmeno corretto dire che abbiamo raccolto le loro parole su fogli di carta, piuttosto le loro parole ci sono rimaste come testimonianza del fatto che loro sono stati lì seduti ad accorgersi che avevano qualcosa da lasciar scritto sui nostri fogli bianchi per poi rovesciarci sopra chi fiumi o ruscelli, chi torrenti o canali, chi rigagnoli o gocce di inchiosto, magari tradendo una forte emozione che dalla penna arrivava su per il braccio e per la schiena fino alla bocca e agli occhi.

DadaUmpa

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