domenica 22 agosto 2010

Insetti senza frontiere è un’associazione senza fini di lucro che si propone la salvaguardia e dov’è possibile la promozione di ogni specie di insetti in tutte le parti e le regioni del mondo. Come il profumo del biancospino non è indifferente per le costellazioni, così non c’è un solo insetto la cui estinzione non sia per produrre un qualche imprevedibile avanzamento della intera specie umana (che anche a noi, sia pure a malincuore, piace di tutelare) verso la distruzione. Gli insetti hanno abitato la terra ben prima dell’uomo, di cui soltanto dopo miliardi d’anni alcune misteriose astronavi, inviate da un funesto Titano di cieli senza luce, deposero sul suolo vergine di quello che divenne in seguito l’inabissato, da molto tempo, continente atlantico, la prima coppia. Incontrando la mosca, la coppia prese a imitarla nella sua lieta facilità a riprodursi, e in meno di un secolo si formarono interi popoli di cui resta la malfamata memoria in tradizioni orali e scritture sacre. Considerando le mosche messaggeri divini, gli uomini, per offerta sacrificale a questi padroncini elettivi, inventarono la cucina, che le mosche prediligono sia appena servita fumante nei conviti che trasformata in rifiuti organici, non più amati dagli uomini fin dai tempi di Numa Pompilio re del Lazio e di Roma.
La minaccia di clonazione universale di esemplari di insetti geneticamente modificati, privati di pungiglione attivo, ci ha giustamente allarmati e indotti a predisporre adeguate misure di protezione del pungiglione naturale: abbiamo in riserve segrete diecimila miliardi di zanzare, vespe, api, calabroni di ogni tipo, che ingegnosi vettori possono scaraventare su tutti i nostri agglomerati urbani in quantità sufficiente per far capire anche ai più ottusi e ambiziosi pserimentatori che c’è una sanzione divina pronta a punire la loro tracotanza.
La libertà di pungere, è scritto nei nostri statutti, sia garantita a tutti gli insetti dotati di pungiglione difensivo-offensivo indispensabile alla loro sopravvivenza - a scapito, se necessario, di quella degli umani.
Insetti senza frontiere considera La metamorfosi del dottor Franz Kafka di Praga non un testo di abbassamento dell’uomo, ma di commovente esaltazione dell’insetto. E denuncia come ingiuriose e lesive per la dignità della condizione di un insetto locuzioni correnti come “nosioso peggio di un insetto”,  “ti schiaccerò come un insetto”, “spiaccicato sull’asfalto che pareva un insetto”, e simili, mentre ci domandiamo se dire di “valere meno di un insetto” o “quanto un insetto” significhi realmente valere pochissimo. In verità noi dubitiamo fortemente che gli dei abbiano deposto nell’uomo, fin dal principio, la misura di tutte le cose.
Se tutti gli insetti sono degni di rispetto, i Ragni - tempio il loro filamento - sono sacri. È falsa la rima in lingua francese che colloca vista di un ragno di sera tra i segni di speranza e fa di un ragno visto al mattino un presagio di giorno nefasto. Noi gli opponiamo la rima seguente:

Ho visto un ragno
nella gioia mi bagno.

La scopa casalinga che schiaccia i ragni o ne costringe intere famiglie a chiedere asilo altrove attira sul luogo la sventura. Cancella una testimonianza esemplare dell’Arca noachide.
Collezionare insetti trafitti è un crimine.
La nostra Associazione ha proposto, al Congresso americano e ad altri parlamenti, che una volta al mese, per un giorno, preferibilmente festivo, siano visitati da scarafaggi, cimici fetide, scarabei, formichine e formiconi tutti i frigoriferi, dai macelli di Chicago ai frigobar delle moderne celle dei Trappisti e degli alberghi a due stelle lungo il cammino di Santiago, dai motels appostati lungo le autostrade, alle case che non amano la violenza e benedice perfetta serenità.
I santi cristiani che per qualche innocente punzecchiatura ritenevano inviati del Demonio gli insetti, erano santità false.
Insetti senza frontiere contrasta per quanto può l’eccesso di moltiplicazone delle folle umane e permette agli insetti di deporre uova fino a sessanta volte durante il loro arco fugace. Anche per loro vale il Niente di Troppo della saggezza antica.
La nostra Associazione propugna l’assegnazione annuale di un Premio Nobel per la pace dell’uomo con l’universo meraviglioso dell’Insetto.
Siamo operanti presso le Nazioni Unite perché sia dichiarata inumana la concessione biblica di mangiare arrostite o in qualsiasi altro modo le cavallette e altri insetti cashèr come il soleam, il hargòl e il hagàb, così chiamati in Levitico, 11, 22.
Proporremo alle legislazioni illuminate di punire penalmente, a scopo esemplarmente rieducativo, i torturatori e mutilatori di insetti sia di minore che di maggiore età.
Non esistono insetti nocivi.
Oh carovane del Dedanìm, se incontrate insetti assetati di una goccia di sangeue dategli il vostro. (Adattamento di Isaia profeta, cap. 21).
Insetti senza frontiere non trascurerà ogni sforzo per educare le sventurate falene a non farsi attirare funestamente dalle lampadine elettriche durante i loro voli notturni al di qua dei vetri delle nostre case.
Schiacciare un insetto aggrava il debito karmico.
Coccinelle, farfalle bianche e nere, lucciole notturne allontanano gli artigli invisibili delle Tenebre. I ronzii d’alveare, i cori delle cicale, il cantare dei grilli contribuiscono ad una elevata terapia musicale. Insetti senza frontiere ne diffonde registrazioni audiovisive al prezzo famigliare di un euro e cinquanta, nelle fiere, nei supermercati e nei suk.
Il Tao senza nome abita, sorride, medita in un piccolissimo guscio insieme a un insetto unico che ab aeterno predica il Non-Agire.

Il Filosofo Ignoto


Guido Ceronetti
Insetti senza frontiere,
Adelphi, Milano 2009
pag. 11-14

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