È sull’erba piede nudo leggerissimo
dove l’acqua delle foglie si fa iride.
È il buon riso, l’aria, il sangue,
il modesto ardore libero.
Avvenire non ti cerco. Tu mi vieni
vento, immagine credibile, amorevole
sulla fronte. Poco a poco dove erano
anni, ridono attimi.
Non speranza né timore, amici, più.
Non l’affanno. Anche autunno in Lombardia
quatto e spento in mezzo ai gelsi avrà la sua gioia,
se vorremo, e la rinuncia.
Non del bene la rinuncia, amici, dico,
ma del tedio. Cuore nuovo andiamo innanzi.
Le felici, le dolcissime mattine
a noi tutti tornano.
Franco Fortini (citato da Gianluigi Gherzi)
1 commento:
Tra le poesie “scartate” di Franco Fortini
Posta un commento