la guida definitiva per scrivere il prossimo grande romanzo italiano:
amici scrittori, prima che vi precipitiate a scrivere della realtà, lasciate che (..) vi indichi qualche linea guida e soprattutto gli errori da evitare.
Allora: niente precari, perché hanno veramente rotto i coglioni: preferire tutto il resto della società, con un occhio di riguardo per impiegati statali e artigiani con hobby segreti e imbarazzanti; niente noir, perché ha rotto i coglioni; niente 30enni, perché anche loro hanno rotto i coglioni: rivalutare invece i 40/50/60enni e soprattutto i vecchi; niente difficoltà economiche, se non molto divertenti; niente anoressia, bulimia o stupri in età infantile: per divertirci c’è già internet; niente riflessioni sulla società, se non sbagliate/folli/sconsiderate; restate comunque sul vago, in modo che possa sembrare che vogliate dire qualcosa oppure anche il contrario, chi lo sa; niente supermercati come metafora di qualcosa; niente scene di sesso; niente storie sentimentali omosessuali tipo Ozpetek; ben vengano invece storie frocissime, sporche, divertenti e disperate; non descrivete scene di droga se non l’avete mai presa; niente scena ironica del colloquio di lavoro con la frase “le faremo sapere” che eh eh eh! tutti sappiamo cosa vuol dire: quella scena ha rotto i coglioni; veramente, lasciate perdere quella scena; ma soprattutto MAI e poi MAI una protagonista femminile: MAI; perché, se siete maschi, difficilmente saprete rendere credibile una voce femminile; se invece siete femmine non sapete scrivere, però magari potrete rimediare i complimenti di Bruno Vespa.
tratto da VMC
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