venerdì 7 novembre 2008

Era stanco morto. La commozione, forse, anche. Ma non era mai stato così: così lento, così sbattuto, così sfinito. Ed era ancora fantastico. Improvvisamente non lo trovavi fantastico perché pareva Superman, come finora, ma perché pareva tuo fratello dopo una nottata passata in ospedale insieme, o dopo una giornata a portar su e giù mobili per il trasloco.

[...] Insomma, per dire: sono curioso di vedere quali saranno i suoi primi errori, i suoi primi fallimenti. Ci saranno, per forza. Il repertorio in archivio è vasto: una gaffe sugli ebrei, una scelta economica fallimentare, una stagista, una norma liberticida, un’invasione militare improvvida?
Ma se vedi che sei stanco, fratello, riposati.

luca sofri su wittgenstein

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