sabato 30 dicembre 2006
venerdì 29 dicembre 2006
giovedì 28 dicembre 2006
Facciamo che questo blog è chiuso finché qualcuno non mi spiega dove si trova la Vecchia Zelanda.
TeTraPaQ
TeTraPaQ
lunedì 25 dicembre 2006
Niña morena y ágil, el sol que hace las frutas,
el que cuaja los trigos, el que tuerce las algas,
hizo tu cuerpo alegre, tus luminosos ojos
y tu boca que tiene la sonrisa del agua.
Pablo Neruda
el que cuaja los trigos, el que tuerce las algas,
hizo tu cuerpo alegre, tus luminosos ojos
y tu boca que tiene la sonrisa del agua.
Pablo Neruda
venerdì 22 dicembre 2006
Ormai non ho nemmeno più la forza di incazzarmi o di controbattere. Alzo le spalle e dico ma certo. Vuoi una bici con le ruote quadrate? Una lampada con la lampadina che fa ombra? La divina commedia ricopiata a mano entro mezzora? Come no. Eccotela servita.
viridian
viridian
giovedì 21 dicembre 2006
Muore Piergiorgio Welby. Sembra che Dio sia meno bigotto dei suoi fedeli.
postato da .G
postato da .G
[ segnalato da Squonk ]
martedì 19 dicembre 2006
Se non ho mai mandato sms di auguri scritti in modo che siano adattabili a tutti i numeri in rubrica, è perché detesto ricevere sms di auguri scritti in modo che siano adattabili a tutti i numeri in rubrica.
Broono
Broono
lunedì 18 dicembre 2006
Uno scrittore esordiente allo stand Voland:
-Scusi io vorrei pubblicare il mio libro, vi interessa?
-Guardi, noi pubblichiamo soprattutto autori stranieri...
-Allora va bene, io sono di Ostia.
Un altro scrittore esordiente allo stand Voland:
-Salve, pubblicate manoscritti inediti?
-Guardi, noi pubblichiamo soprattutto testi stranieri...
-Perfetto, io il libro l'ho scritto in Argentina.
-Sì, ma il libro è scritto in italiano. E lei è italiano.
-Che problema è? glielo traduco in spagnolo.
postato da: redazionevoland
-Scusi io vorrei pubblicare il mio libro, vi interessa?
-Guardi, noi pubblichiamo soprattutto autori stranieri...
-Allora va bene, io sono di Ostia.
Un altro scrittore esordiente allo stand Voland:
-Salve, pubblicate manoscritti inediti?
-Guardi, noi pubblichiamo soprattutto testi stranieri...
-Perfetto, io il libro l'ho scritto in Argentina.
-Sì, ma il libro è scritto in italiano. E lei è italiano.
-Che problema è? glielo traduco in spagnolo.
postato da: redazionevoland
sabato 16 dicembre 2006
I tre desideri
Una volta, tanto tempo fa, in una grande foresta, viveva un boscaiolo. Egli abitava in una capanna di tronchi, lavorava ogni giorno ad abbattere gli alberi e guadagnava abbastanza da mantenere sé e la moglie. Una mattina andò come al solito al lavoro. Aveva deciso di abbattere una grande quercia, e faceva già il conto tutto contento di quante tavole e di quanta legna ne avrebbe ricavato. Prese la sua scure, si gettò sulle spalle il sacco con un pezzo di pane e una borraccia d'acqua e si avviò.
Giunto alla quercia, gettò il sacco a terra, si levò la giacca e sollevò la scure come se avesse voluto abbattere la quercia con un colpo solo. Ma al colpo non cadde affatto. Dalla quercia uscì una vocina sottile e subito dopo, una meravigliosa fata apparve al boscaiolo, che rimase a bocca aperta e si lasciò sfuggire la scure dalle mani. La fata lo pregò: "Buon uomo, risparmia questo albero, e io saprò ricompensarti." Il boscaiolo impietosito e confuso, rispose: "Farò come tu desideri, bella fata." Raccolse la scure, si gettò la giacca e il sacco sulle spalle e fece per andarsene. Ma la bella fata lo trattenne: "Ti ringrazio, buon uomo. Voglio premiare il tuo buon cuore; esprimi tre desideri e quel che desideri accadrà." Detto questo scomparve.
Il boscaiolo si incamminò verso casa. Strada facendo gli venne un appetito straordinario e, ancora prima di varcare la soglia gridò alla moglie: "Moglie, dammi subito il pranzo perché ho una fame da lupi." "Il pranzo? Caro mio, dovrai pazientare almeno un'oretta, non ti aspettavo tanto presto. E cosa vorresti per pranzo?" "Budino di riso. Ma ne voglio una pentola grande come questa tavola."
Aveva appena finito di parlare che comparve sulla tavola una pentola piena di budino fumante. Il boscaiolo e sua moglie spalancarono gli occhi; solo allora l'uomo si ricordò della fata del bosco e si batté un colpo sulla fronte. "Ah che stupido che sono!" E raccontò alla moglie quello che gli era successo. "Sei proprio uno stupido, il re degli stupidi!" lo sgridò la moglie. "Vorrei che questa pentola ti si attaccasse al naso." Non aveva ancora finito di parlare che la pentola si attaccò al naso del boscaiolo, costringendolo a piegare la testa fino a terra. Il boscaiolo e sua moglie spalancarono gli occhi più di prima e cominciarono a tirare la pentola per farla venire via, ma non c'era verso di staccarla. "Adesso come si fa?" si domandarono l'un l'altro, lasciando cadere le braccia per la stanchezza. Che fare? Ormai non restava che pronunciare il terzo desiderio: "Che la pentola si stacchi dal naso!"
Non avevano ancora finito di dirlo che la pentola ricadde sulla tavola con un gran fracasso. Il boscaiolo e sua moglie si sedettero a tavola e mangiarono il budino di riso. Era proprio squisito: in tutta la loro vita non avevano mai mangiato roba tanto buona... per forza, lo aveva cucinato la fata.
da il paese dei bambini che sorridono
Una volta, tanto tempo fa, in una grande foresta, viveva un boscaiolo. Egli abitava in una capanna di tronchi, lavorava ogni giorno ad abbattere gli alberi e guadagnava abbastanza da mantenere sé e la moglie. Una mattina andò come al solito al lavoro. Aveva deciso di abbattere una grande quercia, e faceva già il conto tutto contento di quante tavole e di quanta legna ne avrebbe ricavato. Prese la sua scure, si gettò sulle spalle il sacco con un pezzo di pane e una borraccia d'acqua e si avviò.
Giunto alla quercia, gettò il sacco a terra, si levò la giacca e sollevò la scure come se avesse voluto abbattere la quercia con un colpo solo. Ma al colpo non cadde affatto. Dalla quercia uscì una vocina sottile e subito dopo, una meravigliosa fata apparve al boscaiolo, che rimase a bocca aperta e si lasciò sfuggire la scure dalle mani. La fata lo pregò: "Buon uomo, risparmia questo albero, e io saprò ricompensarti." Il boscaiolo impietosito e confuso, rispose: "Farò come tu desideri, bella fata." Raccolse la scure, si gettò la giacca e il sacco sulle spalle e fece per andarsene. Ma la bella fata lo trattenne: "Ti ringrazio, buon uomo. Voglio premiare il tuo buon cuore; esprimi tre desideri e quel che desideri accadrà." Detto questo scomparve.
Il boscaiolo si incamminò verso casa. Strada facendo gli venne un appetito straordinario e, ancora prima di varcare la soglia gridò alla moglie: "Moglie, dammi subito il pranzo perché ho una fame da lupi." "Il pranzo? Caro mio, dovrai pazientare almeno un'oretta, non ti aspettavo tanto presto. E cosa vorresti per pranzo?" "Budino di riso. Ma ne voglio una pentola grande come questa tavola."
Aveva appena finito di parlare che comparve sulla tavola una pentola piena di budino fumante. Il boscaiolo e sua moglie spalancarono gli occhi; solo allora l'uomo si ricordò della fata del bosco e si batté un colpo sulla fronte. "Ah che stupido che sono!" E raccontò alla moglie quello che gli era successo. "Sei proprio uno stupido, il re degli stupidi!" lo sgridò la moglie. "Vorrei che questa pentola ti si attaccasse al naso." Non aveva ancora finito di parlare che la pentola si attaccò al naso del boscaiolo, costringendolo a piegare la testa fino a terra. Il boscaiolo e sua moglie spalancarono gli occhi più di prima e cominciarono a tirare la pentola per farla venire via, ma non c'era verso di staccarla. "Adesso come si fa?" si domandarono l'un l'altro, lasciando cadere le braccia per la stanchezza. Che fare? Ormai non restava che pronunciare il terzo desiderio: "Che la pentola si stacchi dal naso!"
Non avevano ancora finito di dirlo che la pentola ricadde sulla tavola con un gran fracasso. Il boscaiolo e sua moglie si sedettero a tavola e mangiarono il budino di riso. Era proprio squisito: in tutta la loro vita non avevano mai mangiato roba tanto buona... per forza, lo aveva cucinato la fata.
da il paese dei bambini che sorridono
giovedì 14 dicembre 2006
"si lo que dices no mejora el silencio, no lo digas" proverbio arabe.
se ciò che dici non migliora il silenzio, non dirlo (proverbio arabo)
"que te duela tanto como un amor no correspondido" maldicion arabe
che ti faccia male quanto un amore non corrisposto (maledizione araba)
Jossette
se ciò che dici non migliora il silenzio, non dirlo (proverbio arabo)
"que te duela tanto como un amor no correspondido" maldicion arabe
che ti faccia male quanto un amore non corrisposto (maledizione araba)
Jossette
mercoledì 13 dicembre 2006
"Guai a fare leggi su casi personali". Pierferdinando Casini lo ha detto riferendosi al caso Welby. Non mi colpisce tanto che io trovi giusta l'eutanasia e lui no, ma la singolare omonimia col Pierferdinando Casini che ha votato assieme al suo partito: Cirielli, Cirami, Gasparri, depenalizzazione del falso in bilancio, legge sulle rogatorie, Lodo Schifani, condono edilizio nelle zone protette (comprensa l'area di villa "La Certosa" in Sardegna), inappellabilità delle sole sentenze di proscioglimento. Più altro che non mi ricordo. Ma Pierfy è più smemorato di me, sulle leggi ad personam.
postato da: dituttounblog
postato da: dituttounblog
martedì 12 dicembre 2006
Quanti anni aveva nel 1969?
Io avevo 17 anni, mio fratello 10 e mia mamma, che è mancata nell’ottobre del 2004, aveva solo 38 anni.
Come ha trascorso quel 12 dicembre, fino allo scoppio della bomba?
Per noi, nel lodigiano, il 12 è la vigilia di Santa Lucia. Mio fratello, avendo solo 10 anni, era a Crespiatica, dalla nonna materna; io e mia mamma stavamo comperando gli ultimi giocattoli per lui e le cose per la festa. Ci hanno raggiunti in piazza della Vittoria, in centro a Lodi, dove si tiene una Fiera di Santa Lucia (ancora oggi): mio zio, il fratello di mia mamma, era un commerciante conosciuto a Lodi, quindi i vigili, non trovando nessuno a casa nostra, hanno contattato lui che è partito immediatamente per Milano con mio fratello. A me e mia mamma, invece, questo vigile di Lodi ha raccontato che c’era stato un grosso incidente a Milano, però era talmente scosso che ho capito subito che era successo qualcosa di veramente grave e non era, purtroppo, un semplice incidente. Ho cominciato subito a telefonare a tutti gli ospedali, tra cui il Fatebenefratelli, dove erano state portate la maggior parte delle vittime, tra cui mio padre. Mi hanno detto che dovevo recarmi lì di persona perché non potevano dare nessun tipo di informazione per telefono.
Dei cugini ci hanno accompagnate a Milano. Siamo andate al Fatebenefratelli e il clima che si respirava ... Quando sono entrata ho incontrato un amico di papà che si capiva voleva mentire, a me e a mio fratello che eravamo giovani, dicendoci che mio padre l’avremmo trovato ferito. Ci hanno fatto anche una puntura di calmante non richiesto ... Poi siamo andati all’obitorio per sapere se potevamo vedere subito mio padre ... La versione dello scoppio della caldaia l’ho saputa a posteriori: a me sembra sempre di aver saputo che fosse una bomba.
Piazza Fontana nelle parole di chi c'era
Io avevo 17 anni, mio fratello 10 e mia mamma, che è mancata nell’ottobre del 2004, aveva solo 38 anni.
Come ha trascorso quel 12 dicembre, fino allo scoppio della bomba?
Per noi, nel lodigiano, il 12 è la vigilia di Santa Lucia. Mio fratello, avendo solo 10 anni, era a Crespiatica, dalla nonna materna; io e mia mamma stavamo comperando gli ultimi giocattoli per lui e le cose per la festa. Ci hanno raggiunti in piazza della Vittoria, in centro a Lodi, dove si tiene una Fiera di Santa Lucia (ancora oggi): mio zio, il fratello di mia mamma, era un commerciante conosciuto a Lodi, quindi i vigili, non trovando nessuno a casa nostra, hanno contattato lui che è partito immediatamente per Milano con mio fratello. A me e mia mamma, invece, questo vigile di Lodi ha raccontato che c’era stato un grosso incidente a Milano, però era talmente scosso che ho capito subito che era successo qualcosa di veramente grave e non era, purtroppo, un semplice incidente. Ho cominciato subito a telefonare a tutti gli ospedali, tra cui il Fatebenefratelli, dove erano state portate la maggior parte delle vittime, tra cui mio padre. Mi hanno detto che dovevo recarmi lì di persona perché non potevano dare nessun tipo di informazione per telefono.
Dei cugini ci hanno accompagnate a Milano. Siamo andate al Fatebenefratelli e il clima che si respirava ... Quando sono entrata ho incontrato un amico di papà che si capiva voleva mentire, a me e a mio fratello che eravamo giovani, dicendoci che mio padre l’avremmo trovato ferito. Ci hanno fatto anche una puntura di calmante non richiesto ... Poi siamo andati all’obitorio per sapere se potevamo vedere subito mio padre ... La versione dello scoppio della caldaia l’ho saputa a posteriori: a me sembra sempre di aver saputo che fosse una bomba.
Piazza Fontana nelle parole di chi c'era
lunedì 11 dicembre 2006
#42 15:27, 11 dicembre, 2006
flo', è che oscillo ancora tra la fase orale e quella anale.
:D
lisa
utente anonimo
flo', è che oscillo ancora tra la fase orale e quella anale.
:D
lisa
utente anonimo
domenica 10 dicembre 2006
Convinta di rimuovere il residuo di rimmel sotto gli occhi, mi sono accorta che il batuffolo restava bianco. Quel nero lì, erano le mie occhiaie.
posted by Gnamina
posted by Gnamina
sabato 9 dicembre 2006
venerdì 8 dicembre 2006
giovedì 7 dicembre 2006
Non ti fanno male le gambe, non hai le braccia stanche, semplicemente non le senti più.
qualcosa digita sulla tastiera. Espressione di stupore atroce. Cos’è.
sono le tue dita.
Quello che senti in realtà, che percepisci nettamente come tua parte del corpo, è la faccia.
la faccia è fondamentalmente di neoprene.
la senti gommosa, le guance ti cadono per la forza di gravità, non ti guardi allo specchio per saggezza ma sai di essere jack nicholson.
posted by arkangel
qualcosa digita sulla tastiera. Espressione di stupore atroce. Cos’è.
sono le tue dita.
Quello che senti in realtà, che percepisci nettamente come tua parte del corpo, è la faccia.
la faccia è fondamentalmente di neoprene.
la senti gommosa, le guance ti cadono per la forza di gravità, non ti guardi allo specchio per saggezza ma sai di essere jack nicholson.
posted by arkangel
mercoledì 6 dicembre 2006
Un lavoro in corso immerso in una strada assume la forma del recipiente, occupando la maggior superficie possibile.
da Teoremi sul traffico
imbustato da Chettimar
da Teoremi sul traffico
imbustato da Chettimar
martedì 5 dicembre 2006
Art. Lebedev Studio is a privately held company founded in 1995. With a staff of over 170, it is the largest design company in today’s Russia. We do industrial design, graphic design, web design, and interface engineering.
Our job is to find the most comfortable, beautiful, and simplest solution to a problem and make sure the meaning doesn’t get lost.
As a matter of principle, we don’t work with private individuals, political entities, religious organizations, and jerk-offs as well as those whose beliefs conflict with ours.
The studio’s headquarters are in Moscow, another office is in Kiev.
* * *
We live the way we like. We work the way we believe is right. We don’t give a shit for all corporate values combined. All award plaques end up hanging in our lavatory. We abhor the buzzwords “creative solution” and “optimization of business processes”. For our clients we rarely write proposals more than one page in length.
All of our work is guided by one and only principle that’s two words long.
This does not prevent us from being the biggest design studio in Russia, boasting the largest portfolio, and having no fear that we’ll get overtaken by someone in the next ten to twenty years.
Few people know that we know the best about design. Few people appreciate our careful attention to the Russian language. Those who take pleasure in the fact that there’s no stupid animation on our websites and no author’s name repeatedly printed in the running title in our books usually don’t pay us money.
We won’t necessarily come to terms with someone who wants to work with us. But we will absolutely live the way we like. And work the way we believe is right.
It’s hard to give a definite answer to the question of why people entrust us with solving their problems. Probably because sometimes we find common ground.
da qui
Our job is to find the most comfortable, beautiful, and simplest solution to a problem and make sure the meaning doesn’t get lost.
As a matter of principle, we don’t work with private individuals, political entities, religious organizations, and jerk-offs as well as those whose beliefs conflict with ours.
The studio’s headquarters are in Moscow, another office is in Kiev.
* * *
We live the way we like. We work the way we believe is right. We don’t give a shit for all corporate values combined. All award plaques end up hanging in our lavatory. We abhor the buzzwords “creative solution” and “optimization of business processes”. For our clients we rarely write proposals more than one page in length.
All of our work is guided by one and only principle that’s two words long.
This does not prevent us from being the biggest design studio in Russia, boasting the largest portfolio, and having no fear that we’ll get overtaken by someone in the next ten to twenty years.
Few people know that we know the best about design. Few people appreciate our careful attention to the Russian language. Those who take pleasure in the fact that there’s no stupid animation on our websites and no author’s name repeatedly printed in the running title in our books usually don’t pay us money.
We won’t necessarily come to terms with someone who wants to work with us. But we will absolutely live the way we like. And work the way we believe is right.
It’s hard to give a definite answer to the question of why people entrust us with solving their problems. Probably because sometimes we find common ground.
da qui
Ho sognato una distesa di cemento, candida, smisurata: la pista di atterraggio di un aeroporto, forse, ma camminavo senza vederne il termine, e non scorgevo nulla all'orizzonte. Era disseminata di oggetti, dei miei oggetti, di tutti gli oggetti posseduti in una vita; disposti a terra a pochi centimetri l'uno dall'altro, mi costringevano a camminare a zig zag, a guardarli senza chinarmi mai a sfiorarli o prenderli. Il museo della mia vita, fatto di cose che pochi saprebbero riconoscere, e che io stessa – me ne sono accorta svegliandomi – avevo dimenticato.
da I had a dream (palline e Pinochet), di Babsi Jones
da I had a dream (palline e Pinochet), di Babsi Jones
domenica 3 dicembre 2006
Pap-test in Turchia
Io dico: megghiu accussì.
Già, pecchè poteva andare male, malissimo, a schifìo.
E invece vincìu il senso di rresponsabilità e la vogghia santa di mettere le cose apposto.
Ci vogghiu dire ai signori slamici che il nostro Santopatre poteva fare benaltre cose.
E per altre cose intendo peresempio che per dispetto poteva trasire nella mosqea e farisi sattare in aria come un camicazze quassiasi. E farvi pigghiare il cacazzo a tutti voialtri. Ma non lo fece.
Poteva pigghiare il volante del suo aereo papamobile e sdirottarlo addosso a quacche palazzo gemello turco.
Oppure poteva secuestrare il Patriarqa, tagghiarici la barba come a un talebbano quassiasi e poi farlo nescere in strada che non lo riconosce più nessuno.
Ma tutto questo non lo fece. Se ne stese buono buono. Pecchè queste cose fussero state veramente lo scontro di inciviltà. E invece nente.
Responzabilità e senzo della misura.
Pecciò ci vogghiu fare i complimenti a Benedetto.
Bravo.
Che per tutti sei sedicesimo, ma pi mia tu sei unico.
postato da: bernardop
Io dico: megghiu accussì.
Già, pecchè poteva andare male, malissimo, a schifìo.
E invece vincìu il senso di rresponsabilità e la vogghia santa di mettere le cose apposto.
Ci vogghiu dire ai signori slamici che il nostro Santopatre poteva fare benaltre cose.
E per altre cose intendo peresempio che per dispetto poteva trasire nella mosqea e farisi sattare in aria come un camicazze quassiasi. E farvi pigghiare il cacazzo a tutti voialtri. Ma non lo fece.
Poteva pigghiare il volante del suo aereo papamobile e sdirottarlo addosso a quacche palazzo gemello turco.
Oppure poteva secuestrare il Patriarqa, tagghiarici la barba come a un talebbano quassiasi e poi farlo nescere in strada che non lo riconosce più nessuno.
Ma tutto questo non lo fece. Se ne stese buono buono. Pecchè queste cose fussero state veramente lo scontro di inciviltà. E invece nente.
Responzabilità e senzo della misura.
Pecciò ci vogghiu fare i complimenti a Benedetto.
Bravo.
Che per tutti sei sedicesimo, ma pi mia tu sei unico.
postato da: bernardop
sabato 2 dicembre 2006
Niente da fare. Noi ci proviamo proprio gusto a farci governare da gente che se sente il cane abbaiare insistentemente perché stanno entrando i ladri in casa, decide saggiamente di sparare al cane.
mixato da Achille
(tramite gg)
mixato da Achille
(tramite gg)
venerdì 1 dicembre 2006
Due posizioni a confronto
1. La posizione ufficiale:
* il virus HIV è la causa dell’AIDS, che è quindi una patologia infettiva.
* un test individua la presenza degli anticorpi e quindi del virus.
* il virus può avere un periodo di latenza fino a decine di anni.
* i sieropositivi (positivi-al-test) si ammaleranno e moriranno
* i farmaci antiretrovirali (AZT in testa) combattono la diffusione del virus e allungano la vita.
* alcuni sieropositivi non hanno sintomi perchè il virus è latente
* anche i sieropositivi asintomatici devono prendere i farmaci quanto prima.
2. La posizione dei dissidenti:
* il virus HIV non è stato mai isolato, probabilmente neanche esiste, l’AIDS non è causato da un virus e non è quindi una patologia infettiva.
* l’AIDS è causato da un complesso di fattori (droghe pesanti, superesposizione ad agenti patogeni, farmaci) fortementi presenti in certi stili di vita, che alla lunga distruggono il sistema immunitario.
* i test HIV non sono specifici e non è chiaro che cosa individuino.
* la risposta positiva al test non è indice di niente e non giustifica alcuna terapia.
* i farmaci antiretrovirali sono inutili in quanto non c’è nessun virus da combattere, e soprattutto letali perchè possono portare alla morte in pochi mesi distruggendo in particolare il sistema immunitario.
* i malati di AIDS devono sospendere l’esposizione ai fattori patogeni, curarsi per le patologie specifiche di cui soffrono, seguire nel contempo terapie di sostegno per consentire al loro sistema immunitario il recupero.
* i farmaci antiretrovirali hanno trasformato in malati di AIDS individui altrimenti sani che hanno avuto la sfortuna di risultare positivi-al-test.
In altre parole i dissidenti accusano l’establishment sanitario di adottare terapie che:
* non curano i malati "veri" di AIDS ma anzi ne affrettano o ne causano la morte.
* portano alla malattia e/o alla morte per AIDS malati "inventati", soggetti sani risultati positivi-al-test.
Il paradigma dell’ortodossia è: HIV = AIDS = MORTE
Il paradigma della dissidenza è: TEST Positivo = CURA = MALATTIA e/o MORTE
Ora questo fenomeno ha interessato ad oggi circa duemilioniottocentomila persone in tutto il mondo (fonte: WER - Weekly Epidemiological Record – OMS - bollettino n. 49 del 7 Dicembre 2001 – Totale malati registrati in tutto il mondo dall’inizio ad oggi: 2.784.317); se è vero quanto sopra allora stiamo forse parlando di uno dei più atroci crimine contro l’umanità dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi. Ma non contro l’umanità in genere: quasi esclusivamente contro omosessuali, tossicodipendenti e neri. Un virus altamente selettivo, come nessun altro prima, tanto da potervi vedere uno strumento di pulizia etnica al servizio dell’uomo bianco e puritano.
da: ILVIRUSINVENTATO
(tramite Vanz)
1. La posizione ufficiale:
* il virus HIV è la causa dell’AIDS, che è quindi una patologia infettiva.
* un test individua la presenza degli anticorpi e quindi del virus.
* il virus può avere un periodo di latenza fino a decine di anni.
* i sieropositivi (positivi-al-test) si ammaleranno e moriranno
* i farmaci antiretrovirali (AZT in testa) combattono la diffusione del virus e allungano la vita.
* alcuni sieropositivi non hanno sintomi perchè il virus è latente
* anche i sieropositivi asintomatici devono prendere i farmaci quanto prima.
2. La posizione dei dissidenti:
* il virus HIV non è stato mai isolato, probabilmente neanche esiste, l’AIDS non è causato da un virus e non è quindi una patologia infettiva.
* l’AIDS è causato da un complesso di fattori (droghe pesanti, superesposizione ad agenti patogeni, farmaci) fortementi presenti in certi stili di vita, che alla lunga distruggono il sistema immunitario.
* i test HIV non sono specifici e non è chiaro che cosa individuino.
* la risposta positiva al test non è indice di niente e non giustifica alcuna terapia.
* i farmaci antiretrovirali sono inutili in quanto non c’è nessun virus da combattere, e soprattutto letali perchè possono portare alla morte in pochi mesi distruggendo in particolare il sistema immunitario.
* i malati di AIDS devono sospendere l’esposizione ai fattori patogeni, curarsi per le patologie specifiche di cui soffrono, seguire nel contempo terapie di sostegno per consentire al loro sistema immunitario il recupero.
* i farmaci antiretrovirali hanno trasformato in malati di AIDS individui altrimenti sani che hanno avuto la sfortuna di risultare positivi-al-test.
In altre parole i dissidenti accusano l’establishment sanitario di adottare terapie che:
* non curano i malati "veri" di AIDS ma anzi ne affrettano o ne causano la morte.
* portano alla malattia e/o alla morte per AIDS malati "inventati", soggetti sani risultati positivi-al-test.
Il paradigma dell’ortodossia è: HIV = AIDS = MORTE
Il paradigma della dissidenza è: TEST Positivo = CURA = MALATTIA e/o MORTE
Ora questo fenomeno ha interessato ad oggi circa duemilioniottocentomila persone in tutto il mondo (fonte: WER - Weekly Epidemiological Record – OMS - bollettino n. 49 del 7 Dicembre 2001 – Totale malati registrati in tutto il mondo dall’inizio ad oggi: 2.784.317); se è vero quanto sopra allora stiamo forse parlando di uno dei più atroci crimine contro l’umanità dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi. Ma non contro l’umanità in genere: quasi esclusivamente contro omosessuali, tossicodipendenti e neri. Un virus altamente selettivo, come nessun altro prima, tanto da potervi vedere uno strumento di pulizia etnica al servizio dell’uomo bianco e puritano.
da: ILVIRUSINVENTATO
(tramite Vanz)
giovedì 30 novembre 2006
La bandiera nazionale di Scozia è caratterizzata da una Crux decussata (croce decussata), che rappresenta la croce del martirio dell'Apostolo Sant'Andrea (il santo patrono della Scozia), disegnata su campo blu. È spesso conosciuta come Croce di Sant'Andrea.
La bandiera scozzese risale al IX secolo ed è una delle più vecchie bandiere del mondo. Nel 2003 una commissione del parlamento scozzese ha proposto di adottare il colore Blu Pantone 300 come colore di sfondo ufficiale. Le proporzioni generalmente utilizzate sono 5:3 o 3:2. La croce dovrebbe avere uno spessore di 1/5 dell'altezza della bandiera.
da Wikipedia
La bandiera scozzese risale al IX secolo ed è una delle più vecchie bandiere del mondo. Nel 2003 una commissione del parlamento scozzese ha proposto di adottare il colore Blu Pantone 300 come colore di sfondo ufficiale. Le proporzioni generalmente utilizzate sono 5:3 o 3:2. La croce dovrebbe avere uno spessore di 1/5 dell'altezza della bandiera.
da Wikipedia
martedì 28 novembre 2006
Gianni estrasse un dizionario. Devoto-Oli, verde. La sovraccoperta mezza sfasciata.
- Quelle parole lì le ho dette tutte, nella mia vita. Gianni, leggine sette a caso.
Gianni lesse Ipocondria. Nonno Livio si stirò, si guardò intorno, sbadigliò con una voragine sdentata. E sorrise, vacca se sorrise...
- 14 luglio 1978. A Chivasso. C'era uno che tossiva. Ho preso vostra madre e le ho detto Sta' attenta, Rina, che sennò quello lì ti attacca l'ipocondria.
Gianni, sbigottito, aprì alla U. Ufologo.
- Facile. L'anno scorso. Gran Premio di Monza, ho detto Fisichella non è buono da fare il pilota, doveva fare l'ufologo. Intendevo urologo, ma ho sbagliato e vale lo stesso.
da Le poche parole che Livio non disse - finale
posted by sensasenso
- Quelle parole lì le ho dette tutte, nella mia vita. Gianni, leggine sette a caso.
Gianni lesse Ipocondria. Nonno Livio si stirò, si guardò intorno, sbadigliò con una voragine sdentata. E sorrise, vacca se sorrise...
- 14 luglio 1978. A Chivasso. C'era uno che tossiva. Ho preso vostra madre e le ho detto Sta' attenta, Rina, che sennò quello lì ti attacca l'ipocondria.
Gianni, sbigottito, aprì alla U. Ufologo.
- Facile. L'anno scorso. Gran Premio di Monza, ho detto Fisichella non è buono da fare il pilota, doveva fare l'ufologo. Intendevo urologo, ma ho sbagliato e vale lo stesso.
da Le poche parole che Livio non disse - finale
posted by sensasenso
lunedì 27 novembre 2006
Facciamo qualcosa: proteggiamo le nostre figlie, sorelle, amiche, ma non coltivando l'odio per il maschio in quanto tale. Aiutiamoci a proteggerci dagli uomini sbagliati, non da tutti gli uomini, e a capire la differenza.
mafe
mafe
domenica 26 novembre 2006
S'i fossi frase, arderei l'mondo
s'i fosse penna lo describerei
s'uniposcassi allor sa che farei
colorarei di tutti i cessi il tondo.
Hanging Rock e Atvardi
nei commenti di NON APRITE QUELLA PORTA
s'i fosse penna lo describerei
s'uniposcassi allor sa che farei
colorarei di tutti i cessi il tondo.
Hanging Rock e Atvardi
nei commenti di NON APRITE QUELLA PORTA
venerdì 24 novembre 2006
divergenze parallele
lui sta comprando dei fiori, e pensa "non è ancora una storia di sesso, ma potrebbe diventarlo", nel frattempo si aggiusta il pacco.
lei, al supermarket, guarda distrattamente la lingerie economica leopardata e pensa "non è ancora una storia d'amore, ma potrebbe diventarlo", nel frattempo butta nel carrello una guepiere in offerta.
postato da: Medicineman
lui sta comprando dei fiori, e pensa "non è ancora una storia di sesso, ma potrebbe diventarlo", nel frattempo si aggiusta il pacco.
lei, al supermarket, guarda distrattamente la lingerie economica leopardata e pensa "non è ancora una storia d'amore, ma potrebbe diventarlo", nel frattempo butta nel carrello una guepiere in offerta.
postato da: Medicineman
giovedì 23 novembre 2006
Girl: Do you think I should have a party?
Mother: No, no one would come.
Girl: Why not?
Mother: Because you smell.
da Overheard in New York
Ragazza: Pensi che dovrei dare una festa?
Madre: No, non verrebbe nessuno.
Ragazza: Perché no?
Madre: Perché puzzi.
Mother: No, no one would come.
Girl: Why not?
Mother: Because you smell.
da Overheard in New York
Ragazza: Pensi che dovrei dare una festa?
Madre: No, non verrebbe nessuno.
Ragazza: Perché no?
Madre: Perché puzzi.
mercoledì 22 novembre 2006
O Infante [ ascolta ]
Deus quer, o homem sonha, a obra nasce
Deus quis que a Terra fosse toda uma
Que o mar unisse, já não separasse
Sagrou-te e foste desvendando a espuma
E a orla branca foi
De ilha em continente
Clareou correndo até ao fim do mundo
E viu-se a terra inteira, de repente
Surgiu redonda do azul profundo
Quem te sagrou, criou-te português
Do mar e nós em ti nos deu sinal
Cumpriu-se o mar e o império se desfez
Senhor, falta cumprir-se Portugal
Fernando Pessoa
in: Dulce Pontes, Caminhos, 1996
Deus quer, o homem sonha, a obra nasce
Deus quis que a Terra fosse toda uma
Que o mar unisse, já não separasse
Sagrou-te e foste desvendando a espuma
E a orla branca foi
De ilha em continente
Clareou correndo até ao fim do mundo
E viu-se a terra inteira, de repente
Surgiu redonda do azul profundo
Quem te sagrou, criou-te português
Do mar e nós em ti nos deu sinal
Cumpriu-se o mar e o império se desfez
Senhor, falta cumprir-se Portugal
Fernando Pessoa
in: Dulce Pontes, Caminhos, 1996
martedì 21 novembre 2006
Alla fine di IO E ANNIE woody allen e diane keaton si lasciano sempre. ogni volta che lo rivedo.
e adesso vado ad aspettare l'alba sotto la pioggia.
posted by arkangel .. at 5:18:59 AM
e adesso vado ad aspettare l'alba sotto la pioggia.
posted by arkangel .. at 5:18:59 AM
lunedì 20 novembre 2006
Ora avrei proprio bisogno di quelle passeggiate il sole a taglio basso che filtra attraverso i rami spogli il crocchiare del cammino mano a mano che si sale il sentiero aliti bianchi sospesi l'arrancare i pensieri lasciati a valle i silenzi e le voci improvvise gli odori i colori i rumori riconoscibili nuovi sconosciuti chi usa il bastone le pedule le guance rosse i capelli scarmigliati e qualcuno che mi butti giù a fare la lotta che io non cedo mi devi uccidere ma io non cedo e mollo calci e tiro pugni e no il solletico no ti prego ti prego ti prego quello no sai che non resisto e una volta ho quasi reso eunuco un compagno di classe e l'erba che si infila fra i capelli e il collo che ritroverai a sera quando ti spogli e la terra che ti sporca un po' e l'affanno e il fiato che viene a mancare perché se lo prende tutto quel ridere e ridere che ti sembra di morire e invece sei cosi vivo vivo perdio...
postato da: e.l.e.n.a.
postato da: e.l.e.n.a.
domenica 19 novembre 2006
"Ah! Se avem balè! Avem balè de tango tot è dè ... e tota la nòta!", affermò lei ammiccante.
Mi, da Gotanblog
Mi, da Gotanblog
sabato 18 novembre 2006
Novembre ha il sapore grigio della pioggia e il colore brullo della steppa. Deserto metropolitano plumbeo. Mi hai detto di prepararmi e io mi sono fatto pronto. In fondo darti conto anche quando non vorrei e' un dovere piu' che un diritto no? Pensa a quando eravamo innamorati e pazzi ebbri di una meraviglia nuova. Cose lontane. Oggi gocciola e io guardo fuori dalla finestra dopo che ieri sera ho fatto troppo tardi. Stop and go. Via di nuovo. Just start again.
Rockit Newsletter
Rockit Newsletter
venerdì 17 novembre 2006
Trova l'intruso
Una fimmina all'eliseo, Lussuria al bagno delle fimmine, Cirinopomicino all'antimafia.
postato da: bernardop
Una fimmina all'eliseo, Lussuria al bagno delle fimmine, Cirinopomicino all'antimafia.
postato da: bernardop
giovedì 16 novembre 2006
Possibilità box: la vicina possiede un terreno adiacente pieno di pietre e arbusti, in forte pendenza. Si tratta solo di convincere la proprietaria a vendere dopo che ha litigato per 20 anni con i precedenti proprietari per questioni di diritti di passaggio (grana che, naturalmente, avrete ereditato). Dopo la vicina dovrete convincere il sindaco a cambiare il piano regolatore per permettervi di costruire 10 metri di strada sterrata. Forti del vostro nuovo viottolo, costruirete un box abusivo aspettando il prossimo condono. Sempre che la vicina non faccia brillare il garage col tritolo nel frattempo.
da Agenzie immobiliari: manuale dell'utente
di Andrea Beggi
da Agenzie immobiliari: manuale dell'utente
di Andrea Beggi
mercoledì 15 novembre 2006
Body and soul are not two different things, but only two different ways of perceiving the same thing. Similarly, physics and psychology are only different attempts to link our experiences together by way of systematic thought.
Albert Einstein
Corpo e anima non sono due cose diverse, ma solo due modi diversi di percepire la stessa cosa. Allo stesso modo, fisica e psicologia sono solo due tentativi diversi di unificare le nostre esperienze attraverso un pensiero sistematico.
Albert Einstein
Corpo e anima non sono due cose diverse, ma solo due modi diversi di percepire la stessa cosa. Allo stesso modo, fisica e psicologia sono solo due tentativi diversi di unificare le nostre esperienze attraverso un pensiero sistematico.
martedì 14 novembre 2006
Poco fa, c'era un insetto che camminava sullo schermo.
D'istinto, ho cercato di cliccarlo col tasto destro per chiuderlo.
(forse sto un po' troppo al computer)
stark
D'istinto, ho cercato di cliccarlo col tasto destro per chiuderlo.
(forse sto un po' troppo al computer)
stark
domenica 12 novembre 2006
Sirena 32enne, desiderosa di una vita di lusso sfrenato, cerca un vegliardo tra gli 80 e i 100 anni, schifosamente ricco, disposto ad andare in bancarotta per lei. Cerca anche un trentenne interessante per una relazione illecita e immorale, da condurre parallelamente.
da A.A.A. Trombasi, postato da: dituttounblog
da A.A.A. Trombasi, postato da: dituttounblog
sabato 11 novembre 2006
se vedete un uomo che va a comprare delle tende con una donna siete autorizzate a dare del bastardo a lui e della troia a lei.
postato da condonato
---
La fase 2, quando inizi a stare un po' meglio, è: "Pensavo fosse impossibile, eppure lo sto dimenticando". Questa fase inizia con l'abbonamento alla palestra e un taglio di capelli nuovo e dura fino a quando, mentre guidi verso il centro abbronzante di cui sei diventata cliente affezionata, ti sembra di intravvedere il cugino di terzo grado del migliore amico del tuo amore, il che ti fa piombare dritta dritta nella fase 3: "Proprio adesso che pensavo di averlo dimenticato, ecco che tutto mi parla di lui!"
postato da condonato
postato da condonato
---
La fase 2, quando inizi a stare un po' meglio, è: "Pensavo fosse impossibile, eppure lo sto dimenticando". Questa fase inizia con l'abbonamento alla palestra e un taglio di capelli nuovo e dura fino a quando, mentre guidi verso il centro abbronzante di cui sei diventata cliente affezionata, ti sembra di intravvedere il cugino di terzo grado del migliore amico del tuo amore, il che ti fa piombare dritta dritta nella fase 3: "Proprio adesso che pensavo di averlo dimenticato, ecco che tutto mi parla di lui!"
postato da condonato
venerdì 10 novembre 2006
Alla fine penso che importi relativamente da dove si cominci e molto di più come si cerchi di vivere quello che ci succede.
// posted by Valentina
// posted by Valentina
giovedì 9 novembre 2006
Intermezzo
Riporrò le tue ceneri
nel vasetto bianco dello yogurt
al cocco, per gusto del contrasto
cromatico, piacere della consuetudine.
Non ti serbo rancore - vedi? -
ti riservo un posto morbido
come si addice a un'ossessione.
Da parte tua, sii buono, rispetta la forma:
non fuoriuscire dall'urna modesta,
non fermentarmi dentro
come bacillo velenoso.
da Cronache del sottosuolo di Mariacristina Gaggiani
Riporrò le tue ceneri
nel vasetto bianco dello yogurt
al cocco, per gusto del contrasto
cromatico, piacere della consuetudine.
Non ti serbo rancore - vedi? -
ti riservo un posto morbido
come si addice a un'ossessione.
Da parte tua, sii buono, rispetta la forma:
non fuoriuscire dall'urna modesta,
non fermentarmi dentro
come bacillo velenoso.
da Cronache del sottosuolo di Mariacristina Gaggiani
mercoledì 8 novembre 2006
a volte il pensiero si ferma su una cosa piacevole
a volte lo sguardo-pensiero si allunga
e procede rapido oltre le porte di casa
plana libero e inquieto su terre e continenti
traversa il mare, si spande a volo d'uccello
e libra nell'aria le storie più strane
che mai l'uomo potrà capire
per evidente incapacità di volare.
da le mie braccia non sono ali, di pispa
a volte lo sguardo-pensiero si allunga
e procede rapido oltre le porte di casa
plana libero e inquieto su terre e continenti
traversa il mare, si spande a volo d'uccello
e libra nell'aria le storie più strane
che mai l'uomo potrà capire
per evidente incapacità di volare.
da le mie braccia non sono ali, di pispa
lunedì 6 novembre 2006
Mi viene sempre da ridere, quando sento parlare di neocon. Mi viene in mente una meravigliosa vignetta di Le Monde, con Bush, l'attuale Presidente, con scritto sotto neo con, e suo padre, il 41esimo Presidente, con sotto scritto vieux con. In francese, ovviamente, con vuol dire coglione.
Massimo Moruzzi
Massimo Moruzzi
domenica 5 novembre 2006
"...la risata avvicina alla preghiera. Quando ridi realmente con tutto il cuore, allora tutte le parti del tuo corpo: la parte fisiologica, quella psicologica e quella spirituale vibrano all'unisono, vibrano tutte in armonia. Di conseguenza la risata ti rilassa e il rilassamento è spirituale..."
Osho (citato da Antonella Lucato)
Osho (citato da Antonella Lucato)
venerdì 3 novembre 2006
niente di immobile per colpa di quella marea che sospirava come una donna innamorata dal petto molto formoso
blulu
blulu
mercoledì 1 novembre 2006
martedì 31 ottobre 2006
Woman #1: I was dreaming that I was dreaming that I was awake but wanted to take a nap. So I did and I started dreaming. Then I woke up... but I was still asleep!
Woman #2: Wow.
Donna n. 1: Sognavo che stavo sognando che ero sveglia, ma volevo schiacciare un pisolino. L'ho fatto e ho cominciato a sognare. Poi mi sono svegliata... ma ero ancora addormentata!
Donna n. 2: Perbacco.
da Overheard in New York
Woman #2: Wow.
Donna n. 1: Sognavo che stavo sognando che ero sveglia, ma volevo schiacciare un pisolino. L'ho fatto e ho cominciato a sognare. Poi mi sono svegliata... ma ero ancora addormentata!
Donna n. 2: Perbacco.
da Overheard in New York
lunedì 30 ottobre 2006
Amo Mosè ma sono fidanzata e...
Per non affrontare il problema di essersi innamorata di un altro, decide di sposarsi con il suo fidanzato
da Confessioni, la voce della minoranza rumorosa
Per non affrontare il problema di essersi innamorata di un altro, decide di sposarsi con il suo fidanzato
da Confessioni, la voce della minoranza rumorosa
domenica 29 ottobre 2006
a me fa ridere, quando ti chiedono "com'è il tuo uomo ideale?"
"se fosse reale" dico io, "sarebbe già tanto, no?".
lisa
nei commenti di La donna perfetta
(da L'uomo nella mezzina)
"se fosse reale" dico io, "sarebbe già tanto, no?".
lisa
nei commenti di La donna perfetta
(da L'uomo nella mezzina)
sabato 28 ottobre 2006
*
La malinconia ha il sapore di un tempo passato e non vissuto.
Eppure ogni attimo di questo tempo rotondo rimbalza dentro il presente.
Basta sorriderne uno.
...
Traduzione
Il tempo è rotondo (la linearità passato-presente-futuro è solo un nostro schema mentale, si sa). In ogni presente rimbalza ogni passato (che si fa tutt'uno col futuro). Ogni attimo è eterno (ed effimero).
Basta sorriderne uno.
(E addormentarsi davanti al fuoco, danza di luce che scalda come un abbraccio.)
posted by FemmeFatale
La malinconia ha il sapore di un tempo passato e non vissuto.
Eppure ogni attimo di questo tempo rotondo rimbalza dentro il presente.
Basta sorriderne uno.
...
Traduzione
Il tempo è rotondo (la linearità passato-presente-futuro è solo un nostro schema mentale, si sa). In ogni presente rimbalza ogni passato (che si fa tutt'uno col futuro). Ogni attimo è eterno (ed effimero).
Basta sorriderne uno.
(E addormentarsi davanti al fuoco, danza di luce che scalda come un abbraccio.)
posted by FemmeFatale
venerdì 27 ottobre 2006
SESSO: Nel sesso non c'è storia. Se una usa la parola Abbastanza non va bene. Solo due cose sono indispensabili (in-di-spen-sa-bi-li!). Che si faccia leccare, e che se le dico Facciamolo in macchina non mi dica No, che c'è gente.
O che al limite lo dica, ma che lo dica ridendo e sbottonandosi la camicia.
ecceterato da sensasenso
O che al limite lo dica, ma che lo dica ridendo e sbottonandosi la camicia.
ecceterato da sensasenso
mercoledì 25 ottobre 2006
Con questa faccia da straniero sopra una nave abbandonata
sono arrivato fino a te
adesso tu sei prigioniera di questa splendida chimera
di questo amore senza età.
Sarai regina e regnerai, le cose che tu sognerai diventeranno realtà
il nostro amore durerà per una breve eternità
finché la morte non verrà.
(Georges Moustaki, arr. it. Bruno Lauzi)
sono arrivato fino a te
adesso tu sei prigioniera di questa splendida chimera
di questo amore senza età.
Sarai regina e regnerai, le cose che tu sognerai diventeranno realtà
il nostro amore durerà per una breve eternità
finché la morte non verrà.
(Georges Moustaki, arr. it. Bruno Lauzi)
martedì 24 ottobre 2006
lunedì 23 ottobre 2006
Chissà come riconoscono l'area del cervello, dove conserviamo i nostri ricordi più preziosi e si stabiliscono laggiù, operando microscopiche manipolazioni nella nostra mente. Dapprima le persone colpite hanno la sensazione di rivivere frammenti della propria vita passata. Poi i frammenti si compongono insieme a diventare la perfetta ricostruzione di un giorno della vita trascorsa. Il più bello della propria vita.
Chi può resistere ad una visione simile?
Chi può resistere ad una visione simile?
[ da Il più bel giorno della nostra vita ]
Postato da: aquatarkusdomenica 22 ottobre 2006
Quella notte, dentro quegli scatoloni trovai tracce di libri che non sapevo nemmeno avesse scritto.
posted by Broono
posted by Broono
sabato 21 ottobre 2006
Contrariamente a quanto creduto comunemente, lo specchio non capovolge le immagini da destra a sinistra e viceversa, ma tra fronte e retro.
Specchio (Wikipedia)
Specchio (Wikipedia)
venerdì 20 ottobre 2006
Noi abbiamo solo "fratellastro" e "sorellastra", ma la lingua inglese è molto più precisa e distingue tra half brother/sister e stepbrother/sister. L'half brother ha un genitore in comune, lo stepbrother no.
Postato da: poetaselvaggio
Postato da: poetaselvaggio
giovedì 19 ottobre 2006
Il 'gioco di potere' relazionale si verifica quando si fa confusione tra l'amore propriamente detto (che per sua natura è disinteressato, senza aspettative e rispettoso della personalità e della libertà dell'altro) e la possessività, cioè quando anziché amare una persona la si vuole possedere, la si vuole con sé (e possibilmente in esclusiva) indipendentemente dalla sua volontà, e magari si pretende anche di plasmarne la personalità a proprio piacimento ricorrendo a tecniche manipolatorie palesi o sottili, che non di rado fanno leva anche su una pulsione istintiva potente e non facile da gestire come quella sessuale.
di Gabriele Bertani
di Gabriele Bertani
mercoledì 18 ottobre 2006
noa words: per i linguisti si tratta di parole libere da tabù. in hawaiano noa (libero) si contrappone a kapu (proibito), che si riferisce ad un antico sistema di leggi e regole, affine al polinesiano tapu o tabu. nel linguaggio pubblicitario indicano parole utilizzabili nella creazione del nome di un prodotto perché prive di connotazioni sacre, volgari o scorrette nel paese preso in considerazione per la commercializzazione. per dire, non è una buona idea vendere pennelli cinghiale nei paesi arabi.
germogliato da manuel calavera
germogliato da manuel calavera
martedì 17 ottobre 2006
L'allontanamento della nave dalla banchina del porto è un distacco che è lacerazione, strappo. Quasi senti tirare la pelle. Quasi fa male. Quasi da massaggiarsi le braccia indolenzite. E lo squarcio sono gli occhi di quelli che partono e di chi rimane. L'acqua è come una voragine che s'allarga e che inghiotte le speranze e le delusioni, separando gli uni dagli altri, chi è di qua e chi è rimasto di là e che allunga, fino a perdersi, gli sguardi incrociati sospesi, in una tregua di battaglia fra vinti, fra quelli febbrili, accesi di ansioso ottimismo e quelli arresi, vacui di desolazione rassegnata.
postato da: e.l.e.n.a.
postato da: e.l.e.n.a.
giovedì 12 ottobre 2006
Dissonanza cognitiva, diceva il professore di marketing. Pare che la cosa funzioni così: posti di fronte a una scelta dicotomica, del tipo lo compro/non lo compro, mi votto/non mi votto, la sposo/non la sposo, i pro e i contro delle due opzioni si mettono a giocare a tiro alla fune. Quando già i sostenitori della scelta stanno rocioliando a culo a terra e la vittoria degli oppositori sembra oramai scontata, il tiratore più sfigato, quello su cui nessuno avrebbe puntato manco cinquanta lire, si sceta all’improvviso e con un colpo di reni ribalta l’esito della partita. E così te ne torni a casa con un paio di stivali, un colletto sporco di rossetto, una mugliera, e però, invece di essere felice, ti senti triste, sconfitto e se potessi tornare indietro. E allora che fai? Metti in punizione l’oggetto della conquista, in un range di sfumature cromatiche che va dal nero odio al bianco noncuranza, finché senti di avergli fatto espiare abbastanza la colpa di averti sedotto. E questa punizione può pure durare per sempre.
postato da HangingRock
postato da HangingRock
mercoledì 11 ottobre 2006
Il tornare piano piano alle condizioni normali, riprendere possesso del proprio corpo, delle proprie sensazioni, è come un risveglio, dopo un lungo sonno pieno di sogni sconclusionati, ed è difficile e strano ricordarli, scriverli, o anche solo tornare alla vita reale salvandone una debole traccia.
postato da: chiarafattori
postato da: chiarafattori
lunedì 9 ottobre 2006
salve, sono una geografa dell'intimo, ho sfiorato e conosciuto terre emerse che poi sono state nuovamente inghiottite dal mare.
so che non crederete alle mie mappe e forse con il tempo anche io mi convincerò che quel che ho visto non sia mai esistito.
flounder nei suoi commenti
so che non crederete alle mie mappe e forse con il tempo anche io mi convincerò che quel che ho visto non sia mai esistito.
flounder nei suoi commenti
sabato 7 ottobre 2006
Stento a credere che perdendo quelli che amiamo conserviamo intera la nostra anima.
George Sand, Lettere di un viaggiatore (*)
George Sand, Lettere di un viaggiatore (*)
venerdì 6 ottobre 2006
Purificarsi deve ancora il liberato dello spirito. Molta prigione e muffa sono rimaste in lui: puro deve diventare ancora il suo occhio.
Sì, io conosco il tuo pericolo. Ma per il mio amore e per la mia speranza ti scongiuro: non gettar via il tuo amore e la tua speranza.
Nobile ti senti ancora e nobile ti sentono ancora gli altri, che ti vogliono male e ti gettano occhiate cattive. Sappi che a tutti è d'intralcio un uomo nobile.
Anche ai buoni è d'intralcio un uomo nobile: e perfino quando lo chiamano buono, intendono con questo toglierlo di mezzo.
Il nobile vuol creare del nuovo e una nuova virtù. Il buono vuole il vecchio e che il vecchio sia conservato.
Ma non questo è il pericolo del nobile, che diventi un buono, bensì che diventi uno spavaldo, uno schernitore, un annientatore.
Ah, ho conosciuto uomini nobili che perdettero la loro più alta speranza. E ora calunniavano tutte le speranze alte.
Ora vivevano spavaldamente di bravi piaceri e non ponevano più le loro mete al di là della giornata presente.
"Lo spirito è anche voluttà" - così dicevano. Così spezzarono al loro spirito le ali: ora esso s'aggira strisciando e rosica tutto insozzandolo.
Un tempo essi pensavano di diventare eroi: gaudenti sono ora. Afflizione e orrore è per loro l'eroe.
Ma per il mio amore e per la mia speranza ti scongiuro: non gettar via l'eroe nella tua anima! Considera sacra la tua speranza più alta! -
Friedrich Nietzsche, Così parlò Zarathustra
Sì, io conosco il tuo pericolo. Ma per il mio amore e per la mia speranza ti scongiuro: non gettar via il tuo amore e la tua speranza.
Nobile ti senti ancora e nobile ti sentono ancora gli altri, che ti vogliono male e ti gettano occhiate cattive. Sappi che a tutti è d'intralcio un uomo nobile.
Anche ai buoni è d'intralcio un uomo nobile: e perfino quando lo chiamano buono, intendono con questo toglierlo di mezzo.
Il nobile vuol creare del nuovo e una nuova virtù. Il buono vuole il vecchio e che il vecchio sia conservato.
Ma non questo è il pericolo del nobile, che diventi un buono, bensì che diventi uno spavaldo, uno schernitore, un annientatore.
Ah, ho conosciuto uomini nobili che perdettero la loro più alta speranza. E ora calunniavano tutte le speranze alte.
Ora vivevano spavaldamente di bravi piaceri e non ponevano più le loro mete al di là della giornata presente.
"Lo spirito è anche voluttà" - così dicevano. Così spezzarono al loro spirito le ali: ora esso s'aggira strisciando e rosica tutto insozzandolo.
Un tempo essi pensavano di diventare eroi: gaudenti sono ora. Afflizione e orrore è per loro l'eroe.
Ma per il mio amore e per la mia speranza ti scongiuro: non gettar via l'eroe nella tua anima! Considera sacra la tua speranza più alta! -
Friedrich Nietzsche, Così parlò Zarathustra
mercoledì 4 ottobre 2006
Il vasto mondo: un granello di polvere nello spazio. Tutta la scienza degli uomini: delle parole. I popoli, gli animali e i fiori dei sette climi: delle ombre. Il risultato della tua meditazione perpetua: niente.
Ammettiamo che tu abbia risolto l'enigma della creazione. Qual è il tuo destino? Ammettiamo che tu sia riuscito a spogliare la Verità di tutte le sue vesti. Qual è il tuo destino? Ammettiamo che tu abbia vissuto cent'anni, felice, e che tu viva cent'anni ancora. Qual è il tuo destino?
martedì 3 ottobre 2006
Mal comune mezzo Gladio
Agenzia Agi, ore 19.40: "Cossiga incontra Havel a Praga"
Agenzia Agi, ore 20.12: "Rep. Ceca, cade il governo"
Evvai! Solo da noi deve fare casino?!
postato da: dituttounblog
Agenzia Agi, ore 19.40: "Cossiga incontra Havel a Praga"
Agenzia Agi, ore 20.12: "Rep. Ceca, cade il governo"
Evvai! Solo da noi deve fare casino?!
postato da: dituttounblog
Il corpo di una persona adulta è composto per circa il 65% di acqua che è equivalente a 45 litri. La percentuale più alta di acqua si ha nel giovane uovo multicellulare subito dopo la fecondazione: il 90%; nell'embrione la percentuale è dell'85%; nel neonato dal 75 all'85%. In un quarantenne dal 60 al 70%.
A causa della ridotta capacità di smistamento degli impulsi sensoriali diminuisce la sensazione della sete nell'età avanzata, il che rischia di provocare disidratazione in quanto l'attività cellulare rallenta a causa della carenza di apporto di acqua. Se il contenuto di acqua nella cellula scende sotto il 50% i processi vitali si paralizzano, spesso anche in modo irreversibile.
Ecoline
A causa della ridotta capacità di smistamento degli impulsi sensoriali diminuisce la sensazione della sete nell'età avanzata, il che rischia di provocare disidratazione in quanto l'attività cellulare rallenta a causa della carenza di apporto di acqua. Se il contenuto di acqua nella cellula scende sotto il 50% i processi vitali si paralizzano, spesso anche in modo irreversibile.
Ecoline
lunedì 2 ottobre 2006
venere vs marte
Interno ufficio, la Niki gioca con il tappo di una bottiglia, Bruce le fa una battuta, io rilancio, la Niki ride e si fa male:
Niki: ecco, per colpa vostra mi sono fatta male
KoAn: certo, lei è scema e la colpa è nostra
Niki: quindi se io sono scema è colpa vostra?
Bruce: no, voleva dire...
KoAn (interrompendolo): non lo fare. stai cercando di darle una risposta razionale. è lo sbaglio che fate voi uomini: provare a rispondere razionalmente a domande fatte da una donna che non lo sono affatto, razionali, e che, qualsiasi risposta darete, vi fotteranno.
la Niki ride, Bruce mi guarda tra l'ammirato e il terrorizzato.
KoAn
Interno ufficio, la Niki gioca con il tappo di una bottiglia, Bruce le fa una battuta, io rilancio, la Niki ride e si fa male:
Niki: ecco, per colpa vostra mi sono fatta male
KoAn: certo, lei è scema e la colpa è nostra
Niki: quindi se io sono scema è colpa vostra?
Bruce: no, voleva dire...
KoAn (interrompendolo): non lo fare. stai cercando di darle una risposta razionale. è lo sbaglio che fate voi uomini: provare a rispondere razionalmente a domande fatte da una donna che non lo sono affatto, razionali, e che, qualsiasi risposta darete, vi fotteranno.
la Niki ride, Bruce mi guarda tra l'ammirato e il terrorizzato.
KoAn
domenica 1 ottobre 2006
una madre si recò da lui e lo scongiurò di dire al giovane figlio diabetico di non mangiare zucchero poiché gli era dannoso, sperando che il ragazzo avrebbe ascoltato un uomo della forza morale di Gandhi. Con sua grande sorpresa, Gandhi le chiese invece di riportargli il figlio dopo tre settimane. Quando la donna ritornò, Gandhi disse al ragazzo di non mangiare zucchero. Quando gli fu chiesto perchè avesse aspettato tre settimane prima di parlare al ragazzo, rispose: "Tre settimane fa anch'io mangiavo zucchero".
Michael J. Gelb, Il genio che c'è in te (traduzione di Maria Grazia Gini)
Michael J. Gelb, Il genio che c'è in te (traduzione di Maria Grazia Gini)
venerdì 29 settembre 2006
Il professore di paleontologia con cui detti l'esame un secolo fa adorava, quando si andava per montagne, organizzare grigliate di carne. Poi facevamo un buco e ci buttavamo le ossa. Lui diceva che aveva lavorato in america e questa era un'usanza abbastanza comune. Il motivo era assai maligno. Immaginati tra centomila anni i ricercatori arrovellarsi su che cazzo di animale poteva essere quello che presentava solo e soltanto costole e niente altro.
fuoridaidenti, nei commenti di flounder
fuoridaidenti, nei commenti di flounder
giovedì 28 settembre 2006
E allora impara a vivere. Tagliati una bella porzione di torta con le posate d'argento. Impara come fanno le foglie a crescere sugli alberi. Apri gli occhi. Sul racconto del Green Cities Service e sulle colline di mattoni illuminate di Watertown, la sottile falce di luna nuova sta distesa di schiena, unghia luminosa di Dio, palpebra abbassata di un angelo. Impara come fa la luna a tramontare nel gelo della notte prima di Natale. Apri le narici. Annusa la neve. Lascia che la vita accada.
Sylvia Plath, Diari
postato da: VictoriaLewis
Sylvia Plath, Diari
postato da: VictoriaLewis
mercoledì 27 settembre 2006
Hai presente il tappeto di Aladino, quello che rapido gli guizza sotto i piedi per portarlo dove vuole e che se ci sale chiunque altro cade perché per gli altri è un tappeto o quasi una moquette ricovero per acari giganti ma per i puri di cuore, invece, è pensiero solido che si muove e ti accompagna, risponde e vola? Beh l'ho morso stanotte in sogno. Aveva il tuo profumo e mi voleva portare da te. Non si potrebbe fare prima?
postato da condonato
postato da condonato
martedì 26 settembre 2006
A Dani e a questi 11 anni di amicizia che ci hanno legato, slegato, aggrovigliato in un rapporto che pochi capivano veramente.
Anche la conclusione è avvenuta in rispetto alla nostra migliore tradizione.
Un sms: "La tua faccia mi fa venire il vomito".
postato da: mariabricca
Anche la conclusione è avvenuta in rispetto alla nostra migliore tradizione.
Un sms: "La tua faccia mi fa venire il vomito".
postato da: mariabricca
lunedì 25 settembre 2006
tette donne magrissime quasi malate, drogate di telecamere, tristezza abissale che evapora, vapori di gloria, carne, carne, carezze, futuro, carne, altre luci brillanti, parole tipo eco, tette sgambettanti, in fila culi dorati greci, mille lingue potenziali sotto ogni ano, sedie prensili della mia fantasia, e un solo sogno, il tuffo stagediving tra quella ressa di emozionate felici soddisfatte potenziali missitalia.
da qui.
da qui.
ma tu sei sempre lì, a disegnare linee, il tuo dito il pennello, un qualsiasi vetro il cavalletto, il tuo respiro la tela
Broono
Broono
domenica 24 settembre 2006
Buondì, mi chiamo Pedro e sono un Agapornis Fischeri (un pappagalletto inseparabile, insomma). Il negoziante che mi ha venduto mi ha infilato un dito laggiù, ha sentenziato che ero di "forcella stretta" (un masculo, insomma) e mi ha smollato a una piccola bimbetta autistica, la quale mi ha messo in un gabbiolotto con Trudy, una femmina della mia stessa specie.
Trudy, per quanto di bel sembiante, è una pazza scorbutica e isterica, gelosissima del biscotto all'uovo. Non solo: siccome è stata allevata a stecco fin da pulcina, crede d'essere un'umana.
Trudy, per quanto di bel sembiante, è una pazza scorbutica e isterica, gelosissima del biscotto all'uovo. Non solo: siccome è stata allevata a stecco fin da pulcina, crede d'essere un'umana.
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utente anonimo, nei commenti di Gatti Pazzisabato 23 settembre 2006
A Napoli il sentimento del sacro è scaturito dal sottosuolo, non è disceso dal cielo. Non si è ispirato sulle terrazze di notte contemplando comete, eclissi, costellazioni, ma fiutando il gas dei campi ardenti, flegrei, ascoltando il ringhio della terra scossa, guardando la discesa a fiumi del fuoco viscerale del vulcano. [...] Qui il sacro è sacro non perché fa svaporare incenso sugli altari, ma perché cuoce lentamente come il ragù. "Peppèa" è il verbo del dialetto che imita i piccoli sobbalzi del coperchio sul sugo. Il sacro, qui, "peppèa".
Erri De Luca, cit. da BibliotecadeBabel
Erri De Luca, cit. da BibliotecadeBabel
venerdì 22 settembre 2006
giovedì 21 settembre 2006
A chi ripete una cosa troppe volte smetto di credere dopo la terza. Come all'esibizionista, povera gioia, alla cui superpotenza fallica è lui stesso il primo a non credere. Allacciatevi l'impermeabilino e mettetevi tranquilli, valà, che a scoprirvi tanto rischiate anche di prendere freddo.
postato da: sphera
postato da: sphera
mercoledì 20 settembre 2006
Ripensandoci ora, mi riempie di sconcerto la facilità e l'incoscienza con cui pronunciamo la parola "domani", come se fosse un tesoro che ci spetta di diritto.
cadavrexquis
cadavrexquis
martedì 19 settembre 2006
Futtatenne!
Letteralmente: Infischiatene, non dar peso, lascia correre, non porvi attenzione. E' il pressante invito a lasciar correre dato a chi si sta adontando o si sta preoccupando eccessivamente per quanto malevolmente si stia dicendo sul suo conto o si stia operando a suo danno. Tale icastico invito fu scritto dai napoletani su parecchi muri cittadini nel 1969 allorché il santo patrono della città, san Gennaro, venne privato dalla Chiesa di Roma della obbligatorietà della "memoria" il 19 settembre con messa propria. I napoletani ritennero la cosa un declassamento del loro santo e allora scrissero sui muri cittadini: SAN GENNA' FUTTATENNE! Volevano lasciare intendere che essi, i napoletani, non si sarebbero dimenticati del santo quali che fossero stati i dettami di Roma.
Proverbi e Locuzioni napoletane a cura di Lello Bracale
Letteralmente: Infischiatene, non dar peso, lascia correre, non porvi attenzione. E' il pressante invito a lasciar correre dato a chi si sta adontando o si sta preoccupando eccessivamente per quanto malevolmente si stia dicendo sul suo conto o si stia operando a suo danno. Tale icastico invito fu scritto dai napoletani su parecchi muri cittadini nel 1969 allorché il santo patrono della città, san Gennaro, venne privato dalla Chiesa di Roma della obbligatorietà della "memoria" il 19 settembre con messa propria. I napoletani ritennero la cosa un declassamento del loro santo e allora scrissero sui muri cittadini: SAN GENNA' FUTTATENNE! Volevano lasciare intendere che essi, i napoletani, non si sarebbero dimenticati del santo quali che fossero stati i dettami di Roma.
Proverbi e Locuzioni napoletane a cura di Lello Bracale
lunedì 18 settembre 2006
P.M.: Racconta l'aneddoto di quando Peppe è venuto a sentirci la prima volta.
F.S.: Già... Una della prime presentazioni che facevamo del disco "Musica Nuda" a Roma, venne a sentirci Peppe Servillo, e dopo il concerto disse ad una nostra amica comune: "Caspita, ma Ferruccio suona così??!" In quindici anni non se n'era accorto! È normale. Questa combinazione in duo è l'apoteosi dello strumento, perché contrabbasso e voce sono totalmente svincolati e liberi di fare quello che vogliono, nel bene e nel male. Così come lei fai una ricerca sulla voce, io la faccio sullo strumento, ma in maniera anche particolare ed inedita, sia per "fare i buffoni" sul palco sia per trovare nuove sonorità.
Intervista a Petra Magoni e Ferruccio Spinetti
F.S.: Già... Una della prime presentazioni che facevamo del disco "Musica Nuda" a Roma, venne a sentirci Peppe Servillo, e dopo il concerto disse ad una nostra amica comune: "Caspita, ma Ferruccio suona così??!" In quindici anni non se n'era accorto! È normale. Questa combinazione in duo è l'apoteosi dello strumento, perché contrabbasso e voce sono totalmente svincolati e liberi di fare quello che vogliono, nel bene e nel male. Così come lei fai una ricerca sulla voce, io la faccio sullo strumento, ma in maniera anche particolare ed inedita, sia per "fare i buffoni" sul palco sia per trovare nuove sonorità.
Intervista a Petra Magoni e Ferruccio Spinetti
domenica 17 settembre 2006
Quando si vive per qualche tempo in posti dove il dialetto è la lingua più diffusa, si ha tempo di scoprire che le parole hanno davvero un senso, un'importanza, una storia.
Tutte cose che le parole non hanno perso, se non da noi, dove qualcuno un giorno ha detto che bisognava parlare italiano, andandosene però poi al bar nel momento in cui avrebbe dovuto spiegare qual è, l'italiano.
In calabrese, "Tornare a casa" si dice (pronuncia) Ricogghìrsi (accento sulla penultima i), tradotto: Raccogliersi.
Non è Tornare in senso generico.
Tornare in senso generico si dice proprio Turnare, la solita U a far la lieve calabrese differenza, come la S in spagnolo per chi non ne sa.
Broono
Tutte cose che le parole non hanno perso, se non da noi, dove qualcuno un giorno ha detto che bisognava parlare italiano, andandosene però poi al bar nel momento in cui avrebbe dovuto spiegare qual è, l'italiano.
In calabrese, "Tornare a casa" si dice (pronuncia) Ricogghìrsi (accento sulla penultima i), tradotto: Raccogliersi.
Non è Tornare in senso generico.
Tornare in senso generico si dice proprio Turnare, la solita U a far la lieve calabrese differenza, come la S in spagnolo per chi non ne sa.
Broono
sabato 16 settembre 2006
Quel giorno Clara incontrò Holmes e fu un colpo di fulmine.
Holmes era un uomo di mezza età. A 44 anni ne aveva 22, a 22 ne aveva 13 con il resto di 2 e, del resto, che ci importa: se la matematica non è un'opinione la filosofia non è una moltiplicazione.
Holmes era un pregiudicato: a 18 anni sbatté contro il pennone di una bandiera e fu condannato per turbativa d'asta, a 20 stuprò una segretaria nel catasto e fu condannato per abuso d'ufficio.
Questo per dire.
Per scrivere ci vuole altro.
La biro per esempio.
Dersu
Holmes era un uomo di mezza età. A 44 anni ne aveva 22, a 22 ne aveva 13 con il resto di 2 e, del resto, che ci importa: se la matematica non è un'opinione la filosofia non è una moltiplicazione.
Holmes era un pregiudicato: a 18 anni sbatté contro il pennone di una bandiera e fu condannato per turbativa d'asta, a 20 stuprò una segretaria nel catasto e fu condannato per abuso d'ufficio.
Questo per dire.
Per scrivere ci vuole altro.
La biro per esempio.
Dersu
[segnalato da Voglia di terra]
venerdì 15 settembre 2006
Pippo, Pluto e Paperino si confessano: basta ipocrisie, cominciate a disegnarci il cazzo e vedrete se non lo usiamo.
LiveFast
LiveFast
giovedì 14 settembre 2006
Canst thou not minister to a mind diseas'd,
Pluck from the memory a rooted sorrow,
Raze out the written troubles of the brain,
And with some sweet oblivious antidote
Cleanse the stuff'd bosom of that perilous stuff
Which weighs upon the heart?
William Shakespeare, Macbeth (V,3)
Hai nulla per curare uno spirito ammalato,
sradicare dalla memoria un dolore,
raschiar via le angosce scritte nel cervello,
e con qualche antidoto dolce d'oblio
purgare il petto gonfio del pericoloso ingombro
che grava sul cuore?
Pluck from the memory a rooted sorrow,
Raze out the written troubles of the brain,
And with some sweet oblivious antidote
Cleanse the stuff'd bosom of that perilous stuff
Which weighs upon the heart?
William Shakespeare, Macbeth (V,3)
Hai nulla per curare uno spirito ammalato,
sradicare dalla memoria un dolore,
raschiar via le angosce scritte nel cervello,
e con qualche antidoto dolce d'oblio
purgare il petto gonfio del pericoloso ingombro
che grava sul cuore?
mercoledì 13 settembre 2006
martedì 12 settembre 2006
Juditta: che corna grandi che hai.
Diavolo: è per via di quello stronzo del mio ex, e di quella zoccola che si è scofanato per un anno.
Juditta: e che occhi rossi che hai.
Diavolo: ho trascorso troppo tempo davanti al pc.
Juditta: e che zoccoli grandi che hai.
Diavolo: vacci piano, bambina. In primo luogo sono Birkenstock, e poi porto appena il 39.
Juditta: e che odore di zolfo...
Diavolo: scusa, credevo che non si sarebbe sentita.
Juditta Scompiglio
Diavolo: è per via di quello stronzo del mio ex, e di quella zoccola che si è scofanato per un anno.
Juditta: e che occhi rossi che hai.
Diavolo: ho trascorso troppo tempo davanti al pc.
Juditta: e che zoccoli grandi che hai.
Diavolo: vacci piano, bambina. In primo luogo sono Birkenstock, e poi porto appena il 39.
Juditta: e che odore di zolfo...
Diavolo: scusa, credevo che non si sarebbe sentita.
Juditta Scompiglio
lunedì 11 settembre 2006
Allora si udì il ruggito degli aeroplani [...] Quindici minuti dopo tutto l'edificio bruciava [...] I militari entrarono nell'edificio e occuparono tutto quanto restava del pianoterra.
[...]
Condussero Jaime nella stanza delle caldaie, dove c'erano altre persone in piedi contro la parete, sorvegliate da un soldato livido che andava avanti e indietro puntando contro di loro il mitra.
[...]
Nella grande casa dell'angolo, il senatore Trueba aprì una bottiglia di champagne francese per festeggiare il crollo del regime contro cui aveva lottato tanto ferocemente, senza sospettare che in quello stesso momento stavano bruciando i testicoli a suo figlio Jaime con una sigaretta d'importazione.
Isabel Allende, La casa degli spiriti
[...]
Condussero Jaime nella stanza delle caldaie, dove c'erano altre persone in piedi contro la parete, sorvegliate da un soldato livido che andava avanti e indietro puntando contro di loro il mitra.
[...]
Nella grande casa dell'angolo, il senatore Trueba aprì una bottiglia di champagne francese per festeggiare il crollo del regime contro cui aveva lottato tanto ferocemente, senza sospettare che in quello stesso momento stavano bruciando i testicoli a suo figlio Jaime con una sigaretta d'importazione.
Isabel Allende, La casa degli spiriti
domenica 10 settembre 2006
Quando usiamo i deittici (nell’esempio di Kierkegaard, qui) siamo sempre ambigui, come sapeva anche Achille Campanile (il quale sosteneva che l'inglese e l'americano, nonostante le apparenze, sono lingue assai diverse; per esempio, "I am here" vuol dire "sono in Inghilterra" in inglese e “Sono in America” in americano).
Postato da: nellacoloniapenale
Postato da: nellacoloniapenale
venerdì 8 settembre 2006
"Pensa, stanotte ho dovuto sedare un paziente che singhiozzava da ore; ha subito due interventi, 74 anni, è una metastasi vivente, avrà sì e no un mese di vita; e piangeva come un bambino perché è morto Facchetti. L'uomo è strano..."
Babsi Jones
Babsi Jones
giovedì 7 settembre 2006
Il migliore è sempre stato mio nonno, che adesso ha 85 anni, il bastone e ha appena finito di spiegarmi un articolo che ha letto su L'Unità sulle nuove scoperte sui neuroni a specchio. Quando stavo per nascere io tutti gli dicevano: "Allora, chissà come sarai contento che stai per diventare nonno!" e lui che gli rispondeva, bello tranquillo, dopo averci riflettuto un attimo: "Mah, a saressa piò cuntein sa stessa per dvinter nvod (Mah, sarei più contento se stessi per diventare nipote)".
postato da: burmashave
postato da: burmashave
mercoledì 6 settembre 2006
O noi o loro
Mentre cerco il caricabatteria, annoto mentalmente la necessità di acquistare un'asciugabiancheria. Tre figli producono una mole incredibile di panni sporchi. Di buono c'è che Samuele tende a lacerarli prima ancora di sporcarli, per cui i suoi abiti, in genere, si buttano direttamente nella pattumiera.
- Eva, dove hai messo il caricabatteria?
Lei si ferma. Stava allattando, cucinando, rassettando i letti mentre si esibiva in una veloce depilazione inguinale. Ci pensa due secondi e sentenzia: dentro la cassapanca. Così mi volto, scosto lo stendino, apro la cassapanca e capisco che intendeva l'altra. Perciò la chiudo, mi rivolto, riscosto lo stendino, giro su me stesso, scosto l'altro stendino che ostacola il movimento del terzo stendino, sposto il terzo stendino, apro la seconda cassapanca e mentre lo faccio lei mi dice: ah, no, scusa, è di sopra, di fianco al mio letto.
La guardo: è bellissima quando me lo dice. Chiudo la cassapanca, rimetto in ordine il secondo stendino e così il terzo e mentre lo faccio penso che in proporzione gli stendini usufruiscono di più metri quadrati rispetto a noialtri umani.
Mentre cambio la placchetta sulla buca delle lettere immagino la faccia che farà il postino quando domani leggerà Fam. Stendini invece di Fam. Rilletti e dirà che lui l'ha sempre detto che siamo gente strana, che un bambino che tenta di suicidarsi contro il muro di fine corte in bicicletta e una bimba bionda che ringhia ai passanti non possono essere certo frutto del caso.
Eva dice di non fare lo spiritoso, che presto un giorno finirà (concordo, la grande livella farà il suo lavoro anche sui panni) e che cosa vuoi che siano due stendini (tre, la correggo) per casa.
Così colgo l'occasione al balzo per farle notare che per prendere la bottiglia dell'olio extravergine devo scavalcare uno stendino Foppapedretti Gulliver che a dispetto del nome, o proprio in virtù di esso, si fa gigante nella nostra cucina soggiorno senza però soddisfare le nostre necessità perché nel momento in cui devo prendere il sale devo spostare un secondo stendino, stavolta di metallo verniciato bianco e rosso. Qui da noi, condire l'insalata richiede un consulente Grillo Antonino Traslochi.
Povero Jacopo, quando vorrà muovere i primi passi sarà costretto a percorrere una vera e propria gimkana. Non dovremo nemmeno sorreggerlo, lo faranno le mollette per i panni.
E così mi adeguo, come un bravo consumatore consapevole faccio di tutto per sporcare il meno possibile i vestiti. Perché "meno vestiti sporchi" uguale "meno consumo d'acqua" ma uguale anche a "meno vestiti stesi": mangio a torso nudo per evitare macchie di sugo sulla maglietta. Quando c'è il brodo mi sfilo pure i pantaloni e indosso mutande di carta riciclata (qual è il ciclo di vita di una mutanda addosso?).
Sono tornato dalle vacanze.
I bambini ancora al mare.
Un silenzio che vi garantisco irreale, in casa.
Posso leggere,
scrivere,
Senza
Essere
Interrotto.
Mai.
Quasi non ci credo e infatti faccio di tutto per interrompermi. Ora, ad
esempio, indovina un po'? Esatto, vado a stendere.
Rillo
Mentre cerco il caricabatteria, annoto mentalmente la necessità di acquistare un'asciugabiancheria. Tre figli producono una mole incredibile di panni sporchi. Di buono c'è che Samuele tende a lacerarli prima ancora di sporcarli, per cui i suoi abiti, in genere, si buttano direttamente nella pattumiera.
- Eva, dove hai messo il caricabatteria?
Lei si ferma. Stava allattando, cucinando, rassettando i letti mentre si esibiva in una veloce depilazione inguinale. Ci pensa due secondi e sentenzia: dentro la cassapanca. Così mi volto, scosto lo stendino, apro la cassapanca e capisco che intendeva l'altra. Perciò la chiudo, mi rivolto, riscosto lo stendino, giro su me stesso, scosto l'altro stendino che ostacola il movimento del terzo stendino, sposto il terzo stendino, apro la seconda cassapanca e mentre lo faccio lei mi dice: ah, no, scusa, è di sopra, di fianco al mio letto.
La guardo: è bellissima quando me lo dice. Chiudo la cassapanca, rimetto in ordine il secondo stendino e così il terzo e mentre lo faccio penso che in proporzione gli stendini usufruiscono di più metri quadrati rispetto a noialtri umani.
Mentre cambio la placchetta sulla buca delle lettere immagino la faccia che farà il postino quando domani leggerà Fam. Stendini invece di Fam. Rilletti e dirà che lui l'ha sempre detto che siamo gente strana, che un bambino che tenta di suicidarsi contro il muro di fine corte in bicicletta e una bimba bionda che ringhia ai passanti non possono essere certo frutto del caso.
Eva dice di non fare lo spiritoso, che presto un giorno finirà (concordo, la grande livella farà il suo lavoro anche sui panni) e che cosa vuoi che siano due stendini (tre, la correggo) per casa.
Così colgo l'occasione al balzo per farle notare che per prendere la bottiglia dell'olio extravergine devo scavalcare uno stendino Foppapedretti Gulliver che a dispetto del nome, o proprio in virtù di esso, si fa gigante nella nostra cucina soggiorno senza però soddisfare le nostre necessità perché nel momento in cui devo prendere il sale devo spostare un secondo stendino, stavolta di metallo verniciato bianco e rosso. Qui da noi, condire l'insalata richiede un consulente Grillo Antonino Traslochi.
Povero Jacopo, quando vorrà muovere i primi passi sarà costretto a percorrere una vera e propria gimkana. Non dovremo nemmeno sorreggerlo, lo faranno le mollette per i panni.
E così mi adeguo, come un bravo consumatore consapevole faccio di tutto per sporcare il meno possibile i vestiti. Perché "meno vestiti sporchi" uguale "meno consumo d'acqua" ma uguale anche a "meno vestiti stesi": mangio a torso nudo per evitare macchie di sugo sulla maglietta. Quando c'è il brodo mi sfilo pure i pantaloni e indosso mutande di carta riciclata (qual è il ciclo di vita di una mutanda addosso?).
Sono tornato dalle vacanze.
I bambini ancora al mare.
Un silenzio che vi garantisco irreale, in casa.
Posso leggere,
scrivere,
Senza
Essere
Interrotto.
Mai.
Quasi non ci credo e infatti faccio di tutto per interrompermi. Ora, ad
esempio, indovina un po'? Esatto, vado a stendere.
Rillo
lunedì 4 settembre 2006
Il Baffo e la Bestia
- Antonia, se non stai un po' zitta finisce che ti ammazzo.
- Perfino!
- Ai parenti dico che sei tornata nella tua Lovadina.
- Ah, caro mio...
- Invece ti ammazzo qua in cucina, scavo un buco e ti ci butto dentro.
- E dopo ti tocca cambiare tutte le piastrelle.
- Antonia, se non stai un po' zitta finisce che ti ammazzo.
- Perfino!
- Ai parenti dico che sei tornata nella tua Lovadina.
- Ah, caro mio...
- Invece ti ammazzo qua in cucina, scavo un buco e ti ci butto dentro.
- E dopo ti tocca cambiare tutte le piastrelle.
[ leggi tutto ]
posted by mirumirdomenica 3 settembre 2006
la sua specialità è questa: la biorografia diacronica, come ha voluto chiamarla un amico professore. Il fatto è che di ogni viso che si trova davanti, il vecchio Leo sa anticipare o ricostruire perfettamente tutte le età. Un talento scoperto dai Carabinieri, dove collaborò per tre anni di ferma militare e dove lo misero subito a fare il disegnatore di identikit
Alogeno
Alogeno
Cadò è un inventore, chino chino di idee gegniali. Vi dico che ieri inzieme a mia in meno di cuarantacingue minuti penzò a:
1) il bancopiz: con una tessera si và lì, si inzerisce, si digita la passuord e si paga il pizzo. Senza che debbo mandare in giro i picciotti a furriare come mulini avvento
due) l'acido simpatico: come l'inchiostro che non macchia e si scancella, in questo acido ci jetti la perzona che non si merita manco una sputazzata e lo fai cacare di sopra per bene. Ancora dobbiamo penzare se usarlo come macchina della verità o a carnevale per fare quacche scherzo
3) la triclonazzione: si prende il latitante e si fanno nascere tre latitanti uguali uguali all'identichitt. Uno lo mandi subito a costituirsi, uno lo ammazzi e lo fai trovare dalla polizzia in un canale, un altro lo mandi a Montecitorio
postato da: bernardop
1) il bancopiz: con una tessera si và lì, si inzerisce, si digita la passuord e si paga il pizzo. Senza che debbo mandare in giro i picciotti a furriare come mulini avvento
due) l'acido simpatico: come l'inchiostro che non macchia e si scancella, in questo acido ci jetti la perzona che non si merita manco una sputazzata e lo fai cacare di sopra per bene. Ancora dobbiamo penzare se usarlo come macchina della verità o a carnevale per fare quacche scherzo
3) la triclonazzione: si prende il latitante e si fanno nascere tre latitanti uguali uguali all'identichitt. Uno lo mandi subito a costituirsi, uno lo ammazzi e lo fai trovare dalla polizzia in un canale, un altro lo mandi a Montecitorio
postato da: bernardop
sabato 2 settembre 2006
"Che ti credevi, figlia mia? Che una volta trovata l'anima gemella era tutto a posto e la questione finiva così? Be', invece è lì che iniziano i problemi... Come quando finisci una dieta e sei finalmente magra: incomincia la fase più dura, il MANTENIMENTO".
postato da: VictoriaLewis
postato da: VictoriaLewis
venerdì 1 settembre 2006
giovedì 31 agosto 2006
Cosa uno se ne faccia di un video visto in un francobollo così rimane un mistero, metti però che ci sia chi c'ha l'urgenza di tirarsi dei pipponi d'un certo livello al cesso al lavoro e non c'ha l'ispirazione può sempre scaricarsi "Quell'ingorda della Gina" e autostimolarsi con lettorino.
lasciato là da spiritum
lasciato là da spiritum
mercoledì 30 agosto 2006
Oggi, mi consola comunque il fatto che, filologia a parte, dal punto di vista interpretativo e psicologico quel tentativo abbia dimostrato a tutti che Ivo De Palma, su Pegasus, è molto difficile da eguagliare… (da qui)
lunedì 28 agosto 2006
Poi le case discografiche hanno denunciato il primo e massimo ispiratore di tutti noi, Dave Datta, e poi c'e` stata l'esplosione commerciale di Internet, che adesso e` diventata un grande centro commerciale. Sono arrivati gli autobus dei turisti (devo dire che gli italiani si sono subito distinti fra i piu` indisciplinati) e oggi e` persino difficile spiegare qual'era l'etica dell'Internet.
(intervista al piero scaruffi)
(intervista al piero scaruffi)
venerdì 25 agosto 2006
The Eskimo languages have two root words for snow: ‘qanik’, which means snow in the air, and ‘aput,’ which means snow on the ground. Modifying nouns can be added to these root words to create more words, but root words in any language can be modified indefinitely by adding new endings. Think of snow in English (snowfall, snowdrift, snowshoe, etc.). The idea that Eskimo languages have more words for snow has been traced to a 1940 article by Benjamin Lee Worf in Technology Review in which he said that there were seven different words for snow in Eskimo (he never said what those words were).
questa volta sarà vero?
questa volta sarà vero?
lunedì 21 agosto 2006
domenica 20 agosto 2006
Quando sei dietro al bancone di un bar tutti quanti si sentono in diritto di romperti le palle. In particolar modo se hai le tette in bella vista.
Juditta, quei pantaloni ti stanno maledettamente bene.
A te invece quella faccia di merda sta come uno schizzo sulle lenzuola di seta.
Juditta, quei pantaloni ti stanno maledettamente bene.
A te invece quella faccia di merda sta come uno schizzo sulle lenzuola di seta.
[ continua ]
da Juditta Scompiglio e i suoi amantivenerdì 18 agosto 2006
Mentre ero seduto sulla tazza pensavo che se solo potessimo raccogliere e conservare, mineralizzandola, tutta la merda che produciamo nella nostra esistenza, avremmo di che apprendere il valore della modestia.
cadavrexquis
cadavrexquis
mercoledì 16 agosto 2006
Da Lo
(...) Certo che si possono amare due partner, anche tre. Non si possono forse amare con forza tre figli ? Perché dovrebbe essere diverso ? Anche qui la discriminante è il solito, incolpevole sesso, cui diamo troppa importanza, noi donne e voi uomini verso le vostre donne. Perché, un unico partner non è diverso dal lunedì alla domenica ? L'importante è non confondere questa assunzione di piacere, di ricchezza affettiva, con l'Amore. Ma sai cosa ti dico Macduff, se non siamo cosi presuntuosi da esigere i miliardi del lotto, perché dovremmo esigere dalla sorte il Grande Amore? Ciao, lasciatevi amare, e amate di più...
posted by macduff
(...) Certo che si possono amare due partner, anche tre. Non si possono forse amare con forza tre figli ? Perché dovrebbe essere diverso ? Anche qui la discriminante è il solito, incolpevole sesso, cui diamo troppa importanza, noi donne e voi uomini verso le vostre donne. Perché, un unico partner non è diverso dal lunedì alla domenica ? L'importante è non confondere questa assunzione di piacere, di ricchezza affettiva, con l'Amore. Ma sai cosa ti dico Macduff, se non siamo cosi presuntuosi da esigere i miliardi del lotto, perché dovremmo esigere dalla sorte il Grande Amore? Ciao, lasciatevi amare, e amate di più...
posted by macduff
martedì 15 agosto 2006
Holland è l'autore che dal 1959 ha delineato una teoria dell'orientamento basata sulla stretta relazione tra personalità e contesto (o ambiente psicologico). Molti ricercatori, compreso Holland, hanno raccolto prove a conferma parziale della relazione: realizzazione, soddisfazione, successo professionale sembrano essere statisticamente più probabili laddove ambiente professionale e personalità non sono in contrasto. La teoria dell'orientamento professionale di Holland, pur nei limiti della sua schematicità, è la punta di lancia dell'approccio psicometrico all'orientamento da cui deriva il test Self Direct Search (R).
lunedì 14 agosto 2006
Guardavo l'altra sera un inverosimile film con John Wayne, dal titolo "Soldati a cavallo". Una vera fesseria, non fosse per una frase detta dal protagonista che getta lumi, per quanto incredibile, sulla situazione internazionale odierna.
John Wayne è un ufficiale yankee che in tempo di pace costruisce ferrovie. Quando col suo reggimento distrugge e riduce in macerie la ferrovia dei sudisti confederati, un suo sottoposto osserva: "Ma era proprio necessario mandare in fumo cinquecentomila dollari di materiale rotabile?".
E John Wayne replica: "E io come farei a guadagnare soldi per ricostruire?"
[...]
posted by Piano B
John Wayne è un ufficiale yankee che in tempo di pace costruisce ferrovie. Quando col suo reggimento distrugge e riduce in macerie la ferrovia dei sudisti confederati, un suo sottoposto osserva: "Ma era proprio necessario mandare in fumo cinquecentomila dollari di materiale rotabile?".
E John Wayne replica: "E io come farei a guadagnare soldi per ricostruire?"
[...]
posted by Piano B
domenica 13 agosto 2006
mio salmone domestico scrive una lettera d'amore a medusa. Le scrive: ho usato il tuo nome per la password della mia casella postale, e quando ti avrò dimenticato non potrò più entrarvi. Io la leggo e gli chiedo e le ciunghe non ce le metti? Allora mio salmone mordicchia la gommina sulla matita e dice mh, hai ragione, allora prende una ciunga, la mastica, e la usa per chiudere la lettera. Io gli dico a salmone che secondo me la lettera che ha scritto è romantica il giusto, mio salmone preoccupato dice che forse si è sbilanciato troppo.
postato da: lumicino
postato da: lumicino
venerdì 11 agosto 2006
Raggi X. Nel dettaglio le restrizioni, o misure cautelari, sono assai puntigliose. Tanto per cominciare ogni articolo portato a bordo verrà passato ai raggi X, scarpe, passeggini, stampelle, bastoni e perfino gli apparecchi acustici per le persone audiolese verranno controllati. Tutti i passeggeri saranno perquisiti a mano.
repubblica.it
repubblica.it
giovedì 10 agosto 2006
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.
A.Merini
(cit. da Buba il 7 Agosto 2006)
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.
A.Merini
(cit. da Buba il 7 Agosto 2006)
lunedì 7 agosto 2006
Lei sapeva come sgranare gli occhi e ridere di gusto per farsi dire che aveva un aspetto solare. Era il complimento che preferiva. L'antidoto della sua infelicità.
Non era mai stata molto felice. Combatteva ogni giorno contro una seconda natura, incapace di affetti veri e duraturi. Forse perché non poteva impedirsi di calcolare il proprio tornaconto in ogni pallido sorriso del cuore. Forse per la diffidenza cui l'avevano educata, da fronti opposti, i suoi genitori. Ma solo di rado riconosceva l'oscuro incaglio che la tormentava dall'infanzia. Luz non aveva ancora imparato a guardarsi dentro. Temeva di dover smontare il castello di finzioni sul quale si reggeva la sua identità.
Era molto sentimentale, ma non provava sentimenti. Le piaceva commuoversi e questo le bastava. Sapeva far commuovere amici e amanti, e questo le serviva. Confondeva la spontaneità con l'autenticità.
Andrea Garbarino, Luz
Non era mai stata molto felice. Combatteva ogni giorno contro una seconda natura, incapace di affetti veri e duraturi. Forse perché non poteva impedirsi di calcolare il proprio tornaconto in ogni pallido sorriso del cuore. Forse per la diffidenza cui l'avevano educata, da fronti opposti, i suoi genitori. Ma solo di rado riconosceva l'oscuro incaglio che la tormentava dall'infanzia. Luz non aveva ancora imparato a guardarsi dentro. Temeva di dover smontare il castello di finzioni sul quale si reggeva la sua identità.
Era molto sentimentale, ma non provava sentimenti. Le piaceva commuoversi e questo le bastava. Sapeva far commuovere amici e amanti, e questo le serviva. Confondeva la spontaneità con l'autenticità.
Andrea Garbarino, Luz
sabato 5 agosto 2006
Trovate un argomento che vi sta a cuore e di cui dentro di voi sentite che dovrebbe importare anche agli altri. Il più irresistibile e seducente elemento del vostro stile sarà proprio questa sincera passione, e non i vostri giochi linguistici.
Kurt Vonnegut
Kurt Vonnegut
venerdì 4 agosto 2006
Un solo dubbio per volta, esclusivamente su qualcosa che devi fare/non fare tu, per non più di un giorno: poi lo fai o non lo fai e non ci pensi mai più.
Sphera (nei commenti di Broono)
Sphera (nei commenti di Broono)
giovedì 3 agosto 2006
"Lo so, mi hanno trovato in casa anabolizzanti ed Epo. Ma non erano per me, erano per il mio cane". (Frank Vandebroucke, ciclista)
postato da: dituttounblog
postato da: dituttounblog
mercoledì 2 agosto 2006
Avete presente gente come Clapton e Jeff Beck, e Jimmy Page? Ecco, mi hanno fatto bestemmiare per anni. All'epoca suonavo anche io, e loro erano quelli famosi. Io vedevo mio fratello Malcom fare assoli, e lui era bravo esattamente come quei tizi, quindi perchè non era famoso?
Angus Young, 1979, Oakland.
Angus Young, 1979, Oakland.
nei propri desideri - sessuali innanzitutto, ma forse il ragionamento si può estendere - bisogna essere così maturi da sapere che cosa si può tollerare e che cosa no, dimostrando di esserne all'altezza: è indice di rispetto, oltre che di se stessi, anche degli altri.
cadavrexquis
cadavrexquis
martedì 1 agosto 2006
I followed the students to SeaWorld San Diego, where a dolphin trainer introduced me to least reinforcing syndrome (LRS). When a dolphin does something wrong, the trainer does not respond in any way. He stands still for a few beats, careful not to look at the dolphin, and then returns to work. The idea is that any response, positive or negative, fuels a behaviour. If a behaviour provokes no response, it typically dies away.
Amy Sutherland
[segnalato da A. in Filo Rosso]
---
Seguii gli studenti al SeaWorld di San Diego, dove un addestratore mi illustrò il concetto di Sindrome della Conferma Minima (least reinforcing syndrome, L.R.S.). Quando un delfino fa qualcosa di sbagliato, l'addestratore non reagisce in alcun modo. Resta immobile alcuni secondi, facendo ben attenzione a non guardare il delfino, quindi ricomincia il lavoro. L'idea è che qualsiasi reazione, positiva o negativa, alimenti un comportamento. Se un comportamento non provoca alcuna reazione, tipicamente scompare da solo.
[grazie a Decio Biavati]
Amy Sutherland
[segnalato da A. in Filo Rosso]
---
Seguii gli studenti al SeaWorld di San Diego, dove un addestratore mi illustrò il concetto di Sindrome della Conferma Minima (least reinforcing syndrome, L.R.S.). Quando un delfino fa qualcosa di sbagliato, l'addestratore non reagisce in alcun modo. Resta immobile alcuni secondi, facendo ben attenzione a non guardare il delfino, quindi ricomincia il lavoro. L'idea è che qualsiasi reazione, positiva o negativa, alimenti un comportamento. Se un comportamento non provoca alcuna reazione, tipicamente scompare da solo.
[grazie a Decio Biavati]
sabato 29 luglio 2006
Nasciamo, per così dire, provvisoriamente, da qualche parte; soltanto a poco a poco andiamo componendo in noi il luogo della nostra origine, per nascervi dopo, e ogni giorno più definitivamente.
Rainer Maria Rilke, Lettere milanesi
impanato da: uzi
Rainer Maria Rilke, Lettere milanesi
impanato da: uzi
giovedì 27 luglio 2006
ci saranno delle cose alle quali dovremo rinunciare. ci saranno delle cose che andranno meglio. qualcosa si fotterà in peggio. ci sarò io, sempre. i nostri piccoli riti e le nostre liti immense. i piccoli gesti, i pensieri, le poche azioni, il cavaliere e i suoi destrieri e le parole che solo noi sappiamo condividere.
Postato da: orlando
Postato da: orlando
mercoledì 26 luglio 2006
Lunedì
Lei - è andato tutto come al solito. È uno stronzo.
L'amica - sì, però, secondo me dovresti evitare di chiamarlo. Fallo stare un po' sulla corda.
Martedì
Lei - più sono carina, peggio è. Vaffanculo!
L'amica - quindi l'hai chiamato.
Mercoledì
Lei - Lo mollo poi voglio vedere come fa!
L'amica - Perché non cominci a tirartela?
Giovedì
Lei - Che carino! Ieri mi ha chiamata per sapere che farò questo fine
settimana.
L'amica - Gli hai detto che andiamo al mare?
Venerdì
Lei - Non si è fatto sentire. Che sarà successo?
L'amica - Allora domani vieni al mare o no?
Sabato
Lei - bastardofigliodiputtana. È sparito un'altra volta.
L'amica - sono...bzzz...in spiag...bzzz...c'è vent...bzzz...
Domenica
Lei - Dice che mi ama, ma è confuso. Dice che non mi merita.
L'amica - Ti merita, ti merita. Fa' una cosa chiamalo e diglielo.
Postato da: Xhara
Lei - è andato tutto come al solito. È uno stronzo.
L'amica - sì, però, secondo me dovresti evitare di chiamarlo. Fallo stare un po' sulla corda.
Martedì
Lei - più sono carina, peggio è. Vaffanculo!
L'amica - quindi l'hai chiamato.
Mercoledì
Lei - Lo mollo poi voglio vedere come fa!
L'amica - Perché non cominci a tirartela?
Giovedì
Lei - Che carino! Ieri mi ha chiamata per sapere che farò questo fine
settimana.
L'amica - Gli hai detto che andiamo al mare?
Venerdì
Lei - Non si è fatto sentire. Che sarà successo?
L'amica - Allora domani vieni al mare o no?
Sabato
Lei - bastardofigliodiputtana. È sparito un'altra volta.
L'amica - sono...bzzz...in spiag...bzzz...c'è vent...bzzz...
Domenica
Lei - Dice che mi ama, ma è confuso. Dice che non mi merita.
L'amica - Ti merita, ti merita. Fa' una cosa chiamalo e diglielo.
Postato da: Xhara
martedì 25 luglio 2006
vorrei essere famoso a orologeria, giusto il tempo di fare una partita del cuore, la sera a san siro. e poi mi faccio una salamella ai baracchini e saluto tutti, cià.
vomitato da papoff®
vomitato da papoff®
lunedì 24 luglio 2006
La mia vita continua a non avere un senso ma intanto qui è bellissimo e respiro anche con gli occhi.
[narsil]
[narsil]
domenica 23 luglio 2006
Io dall'ombelico riesco a produrre dei gomitoli di fibra tessible. Ho gia' fatto un maglione ed una sciarpa ai ferri con la fibra raccolta dall'ombelico.
silviam
silviam
sabato 22 luglio 2006
venerdì 21 luglio 2006
Me han traído una caracola.
Dentro le canta
un mar de mapa.
Mi corazón
se llena de agua
con pececillos
de sombra y plata.
Me han traído una caracola.
§ Federico García Lorca
M'hanno portato una conchiglia.
Dentro le canta
un mare di mappa.
Il cuore
mi si riempie d'acqua
con pesciolini
d'ombra e d'argento.
M'hanno portato una conchiglia.
Dentro le canta
un mar de mapa.
Mi corazón
se llena de agua
con pececillos
de sombra y plata.
Me han traído una caracola.
§ Federico García Lorca
M'hanno portato una conchiglia.
Dentro le canta
un mare di mappa.
Il cuore
mi si riempie d'acqua
con pesciolini
d'ombra e d'argento.
M'hanno portato una conchiglia.
mercoledì 19 luglio 2006
Forse quando mantenersi coerenti ottiene il risultato di allontanare ancora di più l'obiettivo della propria coerenza, sarebbe il caso di dare una registrata al funzionamento del nesso mezzi-fini.
b.georg
b.georg
martedì 18 luglio 2006
Quella prima notte, il giorno dell'arrivo di Sophie Mol, Velutha guardò la sua amante che si rivestiva. Quando fu pronta, Ammu si accovacciò di fronte a lui. Lo toccò leggermente con le dita e lasciò una traccia di pelledoca sulla pelle. Come un gesso morbido sulla lavagna. Come la brezza in una risaia. Come le scie dei jet in un cielo celeste da chiesa. Lui le prese il viso tra le mani e lo attirò verso il suo. Chiuse gli occhi e le annusò la pelle. Ammu rise.
Arundhati Roy, Il dio delle piccole cose (traduzione di Chiara Gabutti)
Arundhati Roy, Il dio delle piccole cose (traduzione di Chiara Gabutti)
lunedì 17 luglio 2006
"Nelle sue tre opere possiamo vedere la maturazione caratteriale dell'autore: in Una vita il protagonista si uccide perché è un inetto. In Senilità, sempre per inettitudine, si rinchiude in se stesso. Nella Coscienza di Zeno resta sempre un inetto, però se ne frega."
postato da PlacidaSignora
postato da PlacidaSignora
domenica 16 luglio 2006
A me piace dormire con le mie amiche.
Forse sono innamorata di loro e con gli uomini è solo sesso.
L'ha scritto Guiadixit
Forse sono innamorata di loro e con gli uomini è solo sesso.
L'ha scritto Guiadixit
sabato 15 luglio 2006
Sapete che l'acciaio ha gli elettroni condivisi e non vincolati, come una società comunista?
Sapete che dire un materiale è duttile o fragile non è corretto? Bisogna dire che la duttilità o fragilità è un attributo del comportamento del materiale che varia a seconda delle condizioni esterne. L'acciaio che di solito fa il duttile, se va in Siberia fa il fragile. E a me sta cosa che si cambia a seconda delle condizioni esterne mi ricorda tante cose…
Sapete che tutti i materiali presentano difetti? Solo che i materiali perfetti ricreati in laboratorio esistono ma non servono a niente, perché sono i difetti che fanno funzionare i materiali.
Lella, ospitata da didolasplendida
Sapete che dire un materiale è duttile o fragile non è corretto? Bisogna dire che la duttilità o fragilità è un attributo del comportamento del materiale che varia a seconda delle condizioni esterne. L'acciaio che di solito fa il duttile, se va in Siberia fa il fragile. E a me sta cosa che si cambia a seconda delle condizioni esterne mi ricorda tante cose…
Sapete che tutti i materiali presentano difetti? Solo che i materiali perfetti ricreati in laboratorio esistono ma non servono a niente, perché sono i difetti che fanno funzionare i materiali.
Lella, ospitata da didolasplendida
venerdì 14 luglio 2006
Lei – mi prometti che ci diremo sempre tutto?
Lui – cioè che parleremo in continuazione?
Postato da: Xhara
Lui – cioè che parleremo in continuazione?
Postato da: Xhara
giovedì 13 luglio 2006
Quando un uomo e una donna si mettono insieme, non sono più soltanto due persone, ma costituiscono un sistema composto da tre elementi: l'uomo, la donna e la relazione tra loro.
Elmar e Michaela Zadra
(da Chakra: Cuore e Sesso. Unire Cuore e Sesso: Il delicato equilibrio dei chakra durante e dopo l'innamoramento)
Elmar e Michaela Zadra
(da Chakra: Cuore e Sesso. Unire Cuore e Sesso: Il delicato equilibrio dei chakra durante e dopo l'innamoramento)
mercoledì 12 luglio 2006
martedì 11 luglio 2006
Davide (5) a papà:
"Papà, cosa viene dopo la morte?"
P.: "Mmmpf, oddìo, si va in cielo, in Paradiso..." (sudore)
D.: "Nooooo! 'Siam pronti alla morte'... e poi?"
Posted by andrea
"Papà, cosa viene dopo la morte?"
P.: "Mmmpf, oddìo, si va in cielo, in Paradiso..." (sudore)
D.: "Nooooo! 'Siam pronti alla morte'... e poi?"
Posted by andrea
lunedì 10 luglio 2006
un comportamento astuto assicura vantaggi in genere in una chiave prettamente egoistica e perlopiù a breve o medio termine, mentre un comportamento intelligente si basa sul tentare di prevedere le possibili conseguenze di ogni azione, non solo per sé e per l'immediato, ma anche per quel che riguarda le possibili ricadute sulle generazioni future
Inviato da gilgamesh
Inviato da gilgamesh
martedì 27 giugno 2006
FARE OUTING*
Il significato di coming out è spesso poco chiaro alla maggioranza degli eterosessuali. Non è raro vedere utilizzata in modo improprio - sui giornali, su Internet, in Tv - questa espressone, laddove sta invece a indicare un'altra situazione. "Fare outing" non significa dichiarare la propria omosessualità - come molti pensano - ma significa che qualcun'altro l'ha fatto al vostro posto. Ad esempio, se Jenny dichiarasse a Tim "Sono lesbica" - Jenny farebbe coming out, se invece fosse Marina a dire a Tim "Jenny è lesbica" allora Marina farebbe outing su Jenny.
Il significato di coming out è spesso poco chiaro alla maggioranza degli eterosessuali. Non è raro vedere utilizzata in modo improprio - sui giornali, su Internet, in Tv - questa espressone, laddove sta invece a indicare un'altra situazione. "Fare outing" non significa dichiarare la propria omosessualità - come molti pensano - ma significa che qualcun'altro l'ha fatto al vostro posto. Ad esempio, se Jenny dichiarasse a Tim "Sono lesbica" - Jenny farebbe coming out, se invece fosse Marina a dire a Tim "Jenny è lesbica" allora Marina farebbe outing su Jenny.
sabato 24 giugno 2006
mercoledì 21 giugno 2006
scrivevo in treno, su blocchi omaggio così minuscoli che duravano tre stazioni, lettere difficili che andavano gettate all'arrivo, quando la concretezza di una destinazione o di un destinatario faceva impallidire ogni senso.
posted by frammento
posted by frammento
lunedì 19 giugno 2006
Tizio: eminenza... cioè... padre...
Dalai Lama (sereno): mi sento più tuo fratello. Maggiore.
Tizio: sono infelice. Mi sa che mi ammazzo.
DL (saggio): devi apprezzare quello che ti è rimasto.
Tizio: non mi è rimasto niente.
DL (sorridente): impossibile.
Tizio: ho perso la salute, il lavoro, i risparmi, un figlio, una moglie, i genitori.
DL: azz...
Tizio: già.
DL (incerto ma sereno): ti è rimasta la bellezza della natura.
Tizio: sono allergico al polline.
chinaski77
Dalai Lama (sereno): mi sento più tuo fratello. Maggiore.
Tizio: sono infelice. Mi sa che mi ammazzo.
DL (saggio): devi apprezzare quello che ti è rimasto.
Tizio: non mi è rimasto niente.
DL (sorridente): impossibile.
Tizio: ho perso la salute, il lavoro, i risparmi, un figlio, una moglie, i genitori.
DL: azz...
Tizio: già.
DL (incerto ma sereno): ti è rimasta la bellezza della natura.
Tizio: sono allergico al polline.
chinaski77
domenica 18 giugno 2006
Astrochiromante diplomata con corso di formazione della Regione Campania predice futuro o effettua pulizie delle scale e finestroni dei palazzi a prezzi interessanti.
postato da: commander_889
postato da: commander_889
sabato 17 giugno 2006
Se ci penso ci sono uomini che mi hanno fatto sentire bella perche' me l'hanno detto per strada, per finta, per scherzo.
posted by Sonechka
posted by Sonechka
venerdì 16 giugno 2006
Lei - credo che potrei innamorarmi di te.
Lui - perché?
Lei - è una cosa che sento.
Lui - tu credi a tutto quello che senti?
Postato da: Xhara
Lui - perché?
Lei - è una cosa che sento.
Lui - tu credi a tutto quello che senti?
Postato da: Xhara
mercoledì 14 giugno 2006
martedì 13 giugno 2006
Libertà e felicità non obbediscono e consumano pochissimo, dunque sono sgradite alle dittature ma anche al mercato.
Carlo Molinaro
Carlo Molinaro
domenica 11 giugno 2006
Col termine generico di "caverna" si indicano anche le grotte e gli antri, anche se non sono perfettamente sinonimi; con questa parola intendiamo un luogo sotterraneo o rupestre, chiuso da una volta, più o meno infossato nella terra o nella montagna, più o meno oscuro; l'antro sarebbe, invece, una caverna più oscura e profonda, all'interno di un anfratto, senza apertura diretta alla luce.
Pubblicato da cf05103025
Pubblicato da cf05103025
sabato 10 giugno 2006
nella Giornata Nazionale del Magari le ipotesi godono di pari dignità rispetto alle idee effettivamente realizzate
postato da: Su
postato da: Su
venerdì 9 giugno 2006
Ogni incendio
comincia da una scintilla;
il rischio è la mano
non il fiammifero.
Ogni casa
comincia da un mattone;
il conforto è il viverci
non il muro.
Ogni frutto
comincia da un fiore;
il gusto è il maturo
non l'acerbo.
Postato da: Masso57
comincia da una scintilla;
il rischio è la mano
non il fiammifero.
Ogni casa
comincia da un mattone;
il conforto è il viverci
non il muro.
Ogni frutto
comincia da un fiore;
il gusto è il maturo
non l'acerbo.
Postato da: Masso57
martedì 6 giugno 2006
Let your body decide
"Un uomo dovrebbe lasciarsi guidare dalla sua inclinazione nelle letture; quello che legge per una specie di senso del dovere gli recherà ben poco vantaggio."
— Samuel Johnson citato da hyle
"Un uomo dovrebbe lasciarsi guidare dalla sua inclinazione nelle letture; quello che legge per una specie di senso del dovere gli recherà ben poco vantaggio."
— Samuel Johnson citato da hyle
lunedì 5 giugno 2006
Potrei raccontarti come starebbero bene le mie mani sui tuoi fianchi.
Ma dovrei essere svelto a parlare.
Prima che scendano sul tuo culo.
...
Potrei scriverti una canzone d'Amore e cantarla alla tua porta, per
farti sapere cosa provo.
C'è solo un problema.
Non trovo la rima per la parola Wow.
Spad
Ma dovrei essere svelto a parlare.
Prima che scendano sul tuo culo.
...
Potrei scriverti una canzone d'Amore e cantarla alla tua porta, per
farti sapere cosa provo.
C'è solo un problema.
Non trovo la rima per la parola Wow.
Spad
venerdì 2 giugno 2006
IL VENTO DI MAGGIO
a Claudia e anche a Cesare
Il vento di maggio, già quasi di giugno
toglie e rimette l'afa nei cortili
e stropiccia le tende. Voi parlate
di come possa essere la storia
d’amore fra voi due – se sia possibile
o piuttosto impossibile. Parlate
di ciò che intendevate l'uno l'altra,
le implicite promesse, i meccanismi,
lo stare bene in presenza e in assenza,
se la passione e l'attrazione bastano,
che cosa resta dopo, un qualchecosa
che va ricostruito o abbandonato
o gestito in che modo? Lo annegate
fra le parole questo vostro amore
incontrollabile; più lo afferrate
più lo perdete.
Vi guardo e vorrei dirvi
"prendetevi e graffiatevi", vorrei
biasimarvi, dichiararvi colpevoli
d'ogni disegno o studio: le nuvole hanno
cambiato forma centomila volte
mentre voi discutete.
Ma chi sono
io per dare sentenze? Si sa,
quasi sempre è così: l'amore viene
senza segnali, riempie un orizzonte
d'un immenso sereno, così lindo
che ci stai dentro, non devi guardare
né dire "guarda!" – hai occhi dappertutto,
anzi l'occhio sei tu ed è lui, sei l'occhio
che vi ha già visti fuori da ogni tempo.
Poi ti muovi per meglio osservare
e non vedi più nulla, hai perso il punto
magico dove non c'è prospettiva
perché nessuna linea vorrebbe
fuggirne mai: il punto innamorato.
Può tornare, per caso può tornare
a mostrarsi, è inutile parlarne
ma so quanto è difficile tacerne.
Se fossi lui ti annuserei i capelli,
t'abbraccerei da dietro, passerei
le dita sul tuo seno a rinvenirti
i bottoncini rosa. Butta via
i fiori secchi, non ritorneranno
per sempre queste sere colorate,
queste turgide nuvole veloci
sulla colma dei tetti. Forse tutto
è solamente il contorno di un bacio,
un paziente lavoro di scenografi
per l'attimo che incanterà la sala.
D'amore non esistono parole:
c’è solo prendersi, stringersi, avere
fiducia che la luce si ripieghi
a brillare fra i corpi, che incastoni
nell'infinito una carezza timida.
Torino, 29 maggio 2006
Carlo Molinaro
a Claudia e anche a Cesare
Il vento di maggio, già quasi di giugno
toglie e rimette l'afa nei cortili
e stropiccia le tende. Voi parlate
di come possa essere la storia
d’amore fra voi due – se sia possibile
o piuttosto impossibile. Parlate
di ciò che intendevate l'uno l'altra,
le implicite promesse, i meccanismi,
lo stare bene in presenza e in assenza,
se la passione e l'attrazione bastano,
che cosa resta dopo, un qualchecosa
che va ricostruito o abbandonato
o gestito in che modo? Lo annegate
fra le parole questo vostro amore
incontrollabile; più lo afferrate
più lo perdete.
Vi guardo e vorrei dirvi
"prendetevi e graffiatevi", vorrei
biasimarvi, dichiararvi colpevoli
d'ogni disegno o studio: le nuvole hanno
cambiato forma centomila volte
mentre voi discutete.
Ma chi sono
io per dare sentenze? Si sa,
quasi sempre è così: l'amore viene
senza segnali, riempie un orizzonte
d'un immenso sereno, così lindo
che ci stai dentro, non devi guardare
né dire "guarda!" – hai occhi dappertutto,
anzi l'occhio sei tu ed è lui, sei l'occhio
che vi ha già visti fuori da ogni tempo.
Poi ti muovi per meglio osservare
e non vedi più nulla, hai perso il punto
magico dove non c'è prospettiva
perché nessuna linea vorrebbe
fuggirne mai: il punto innamorato.
Può tornare, per caso può tornare
a mostrarsi, è inutile parlarne
ma so quanto è difficile tacerne.
Se fossi lui ti annuserei i capelli,
t'abbraccerei da dietro, passerei
le dita sul tuo seno a rinvenirti
i bottoncini rosa. Butta via
i fiori secchi, non ritorneranno
per sempre queste sere colorate,
queste turgide nuvole veloci
sulla colma dei tetti. Forse tutto
è solamente il contorno di un bacio,
un paziente lavoro di scenografi
per l'attimo che incanterà la sala.
D'amore non esistono parole:
c’è solo prendersi, stringersi, avere
fiducia che la luce si ripieghi
a brillare fra i corpi, che incastoni
nell'infinito una carezza timida.
Torino, 29 maggio 2006
Carlo Molinaro
mercoledì 31 maggio 2006
"Il viaggio richiede un atto di semplificazione che è di ridurre al massimo il bagaglio: un atto che è necessario anche nel viaggio più lungo e intenso, quello della vita."
Coelho citato da Luisa Carrada
Coelho citato da Luisa Carrada
martedì 30 maggio 2006
Quel che sono
Appartengo ai miei sogni di bambina e all'immagine che ho di me. Non appartengo ad una razza, né a questa terra padana così lontana dalle mie radici. Appartengo alla musica, alle mie mani e ai miei umori, che saltano come caprioli alle spalle dei miei anni. Non appartengo a masse o a branchi: io sono ciò che gli altri ricevono da me.
posted by Albamarina
Appartengo ai miei sogni di bambina e all'immagine che ho di me. Non appartengo ad una razza, né a questa terra padana così lontana dalle mie radici. Appartengo alla musica, alle mie mani e ai miei umori, che saltano come caprioli alle spalle dei miei anni. Non appartengo a masse o a branchi: io sono ciò che gli altri ricevono da me.
posted by Albamarina
lunedì 29 maggio 2006
Remain Frugal.
Part of being creative is learning how to protect your freedom.
Posted by hugh
Rimani frugale
Essere creativi significa anche imparare a proteggere la propria libertà.
Part of being creative is learning how to protect your freedom.
Posted by hugh
Rimani frugale
Essere creativi significa anche imparare a proteggere la propria libertà.
domenica 28 maggio 2006
The Coca-Cola Company's recently adopted Manifesto for Growth lays out a vision for sustainable growth with clear goals in five areas: profit, people, portfolio, partners and planet. This vision is premised on the understanding that ensuring a sustainable future for our business means doing what we can to help ensure a sustainable future for our planet.
Abbiamo capito che per assicurare un futuro ai nostri affari, dobbiamo fare il possibile per assicurare un futuro al nostro pianeta. dal sito ufficiale Coca-Cola.
Abbiamo capito che per assicurare un futuro ai nostri affari, dobbiamo fare il possibile per assicurare un futuro al nostro pianeta. dal sito ufficiale Coca-Cola.
Ho raccontato vita, morte e miracoli. Io potrei scegliere, e far sapere quali sono gli uni e gli altri, che a volte a due a due coincidono.
Ma la cosa richiederebbe indubbiamente tempo e spiegazioni lunghissime.
E di tempo, si sa, non ce n'è mai abbastanza.
postato da pispa
Ma la cosa richiederebbe indubbiamente tempo e spiegazioni lunghissime.
E di tempo, si sa, non ce n'è mai abbastanza.
postato da pispa
sabato 27 maggio 2006
Mare che è madre senza "d", placenta, ventre confortante, quando tutt'intorno è silenzio, solo il quieto borbottare delle bolle dell'erogatore, e tu non hai peso, e puoi planare accanto a uno squalo o solleticare un polpo, pinneggiare incontro a una meta o restartene sospeso a contemplare il blu, valutando quanto siano distanti la superficie e la terra emersa prima di controllare la profondità sul computer, restando a mezz'acqua prima di decidere che è arrivato il momento di riemergere o stimando quale sia la distanza che ti separa dall'abisso...
posted by ranafatata
posted by ranafatata
venerdì 26 maggio 2006
mercoledì 24 maggio 2006
lunedì 22 maggio 2006
Practice Makes Perfect
It doesn't matter how hard it is, you can learn to do anything, my Dear.
Like in driving school, when at first you are not able to work both the pedal and the stick shift at the same time. It's a matter of practice.
It's the same thing with this. The first times you have to stop whatever you are doing. You have to kneel down, and your chest seems to rip open. You can barely see through.
But now I'm getting accustomed. I'm getting good. It's quite a normal thing now, you know. I don't have to stop anymore when it happens. On my own at home or outside. I can do it while I eat. Do it while I shave or shower. I do it when I write. I can even do it while I drive. Just have to make sure I have my dark shades on.
secreto da A.
La pratica rende perfetti
Non importa quanto sia arduo, tutto si può imparare, mia Cara.
Come a scuola guida, quando all'inizio non sai nemmeno azionare insieme il pedale e la leva del cambio. È una questione di pratica.
Con questo è lo stesso. Le prime volte devi interrompere qualunque cosa stia facendo. Cadi sulle ginocchia, ti sembra si squarci il torace, ti si annebbia la vista.
Ora però mi sto abituando. Sto diventando bravo. Ormai è una cosa abbastanza normale, sai. Non sono più obbligato a fermarmi quando succede. Che sia da solo a casa o fuori. Riesco a farlo mentre mangio. Mentre mi rado o faccio la doccia. Lo faccio mentre scrivo. Riesco perfino a farlo mentre guido. Devo solo assicurarmi di avere indosso gli occhiali scuri.
It doesn't matter how hard it is, you can learn to do anything, my Dear.
Like in driving school, when at first you are not able to work both the pedal and the stick shift at the same time. It's a matter of practice.
It's the same thing with this. The first times you have to stop whatever you are doing. You have to kneel down, and your chest seems to rip open. You can barely see through.
But now I'm getting accustomed. I'm getting good. It's quite a normal thing now, you know. I don't have to stop anymore when it happens. On my own at home or outside. I can do it while I eat. Do it while I shave or shower. I do it when I write. I can even do it while I drive. Just have to make sure I have my dark shades on.
secreto da A.
La pratica rende perfetti
Non importa quanto sia arduo, tutto si può imparare, mia Cara.
Come a scuola guida, quando all'inizio non sai nemmeno azionare insieme il pedale e la leva del cambio. È una questione di pratica.
Con questo è lo stesso. Le prime volte devi interrompere qualunque cosa stia facendo. Cadi sulle ginocchia, ti sembra si squarci il torace, ti si annebbia la vista.
Ora però mi sto abituando. Sto diventando bravo. Ormai è una cosa abbastanza normale, sai. Non sono più obbligato a fermarmi quando succede. Che sia da solo a casa o fuori. Riesco a farlo mentre mangio. Mentre mi rado o faccio la doccia. Lo faccio mentre scrivo. Riesco perfino a farlo mentre guido. Devo solo assicurarmi di avere indosso gli occhiali scuri.
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