FARE OUTING*
Il significato di coming out è spesso poco chiaro alla maggioranza degli eterosessuali. Non è raro vedere utilizzata in modo improprio - sui giornali, su Internet, in Tv - questa espressone, laddove sta invece a indicare un'altra situazione. "Fare outing" non significa dichiarare la propria omosessualità - come molti pensano - ma significa che qualcun'altro l'ha fatto al vostro posto. Ad esempio, se Jenny dichiarasse a Tim "Sono lesbica" - Jenny farebbe coming out, se invece fosse Marina a dire a Tim "Jenny è lesbica" allora Marina farebbe outing su Jenny.
sabato 24 giugno 2006
mercoledì 21 giugno 2006
scrivevo in treno, su blocchi omaggio così minuscoli che duravano tre stazioni, lettere difficili che andavano gettate all'arrivo, quando la concretezza di una destinazione o di un destinatario faceva impallidire ogni senso.
posted by frammento
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lunedì 19 giugno 2006
Tizio: eminenza... cioè... padre...
Dalai Lama (sereno): mi sento più tuo fratello. Maggiore.
Tizio: sono infelice. Mi sa che mi ammazzo.
DL (saggio): devi apprezzare quello che ti è rimasto.
Tizio: non mi è rimasto niente.
DL (sorridente): impossibile.
Tizio: ho perso la salute, il lavoro, i risparmi, un figlio, una moglie, i genitori.
DL: azz...
Tizio: già.
DL (incerto ma sereno): ti è rimasta la bellezza della natura.
Tizio: sono allergico al polline.
chinaski77
Dalai Lama (sereno): mi sento più tuo fratello. Maggiore.
Tizio: sono infelice. Mi sa che mi ammazzo.
DL (saggio): devi apprezzare quello che ti è rimasto.
Tizio: non mi è rimasto niente.
DL (sorridente): impossibile.
Tizio: ho perso la salute, il lavoro, i risparmi, un figlio, una moglie, i genitori.
DL: azz...
Tizio: già.
DL (incerto ma sereno): ti è rimasta la bellezza della natura.
Tizio: sono allergico al polline.
chinaski77
domenica 18 giugno 2006
Astrochiromante diplomata con corso di formazione della Regione Campania predice futuro o effettua pulizie delle scale e finestroni dei palazzi a prezzi interessanti.
postato da: commander_889
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sabato 17 giugno 2006
Se ci penso ci sono uomini che mi hanno fatto sentire bella perche' me l'hanno detto per strada, per finta, per scherzo.
posted by Sonechka
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venerdì 16 giugno 2006
Lei - credo che potrei innamorarmi di te.
Lui - perché?
Lei - è una cosa che sento.
Lui - tu credi a tutto quello che senti?
Postato da: Xhara
Lui - perché?
Lei - è una cosa che sento.
Lui - tu credi a tutto quello che senti?
Postato da: Xhara
mercoledì 14 giugno 2006
martedì 13 giugno 2006
Libertà e felicità non obbediscono e consumano pochissimo, dunque sono sgradite alle dittature ma anche al mercato.
Carlo Molinaro
Carlo Molinaro
domenica 11 giugno 2006
Col termine generico di "caverna" si indicano anche le grotte e gli antri, anche se non sono perfettamente sinonimi; con questa parola intendiamo un luogo sotterraneo o rupestre, chiuso da una volta, più o meno infossato nella terra o nella montagna, più o meno oscuro; l'antro sarebbe, invece, una caverna più oscura e profonda, all'interno di un anfratto, senza apertura diretta alla luce.
Pubblicato da cf05103025
Pubblicato da cf05103025
sabato 10 giugno 2006
nella Giornata Nazionale del Magari le ipotesi godono di pari dignità rispetto alle idee effettivamente realizzate
postato da: Su
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venerdì 9 giugno 2006
Ogni incendio
comincia da una scintilla;
il rischio è la mano
non il fiammifero.
Ogni casa
comincia da un mattone;
il conforto è il viverci
non il muro.
Ogni frutto
comincia da un fiore;
il gusto è il maturo
non l'acerbo.
Postato da: Masso57
comincia da una scintilla;
il rischio è la mano
non il fiammifero.
Ogni casa
comincia da un mattone;
il conforto è il viverci
non il muro.
Ogni frutto
comincia da un fiore;
il gusto è il maturo
non l'acerbo.
Postato da: Masso57
martedì 6 giugno 2006
Let your body decide
"Un uomo dovrebbe lasciarsi guidare dalla sua inclinazione nelle letture; quello che legge per una specie di senso del dovere gli recherà ben poco vantaggio."
— Samuel Johnson citato da hyle
"Un uomo dovrebbe lasciarsi guidare dalla sua inclinazione nelle letture; quello che legge per una specie di senso del dovere gli recherà ben poco vantaggio."
— Samuel Johnson citato da hyle
lunedì 5 giugno 2006
Potrei raccontarti come starebbero bene le mie mani sui tuoi fianchi.
Ma dovrei essere svelto a parlare.
Prima che scendano sul tuo culo.
...
Potrei scriverti una canzone d'Amore e cantarla alla tua porta, per
farti sapere cosa provo.
C'è solo un problema.
Non trovo la rima per la parola Wow.
Spad
Ma dovrei essere svelto a parlare.
Prima che scendano sul tuo culo.
...
Potrei scriverti una canzone d'Amore e cantarla alla tua porta, per
farti sapere cosa provo.
C'è solo un problema.
Non trovo la rima per la parola Wow.
Spad
venerdì 2 giugno 2006
IL VENTO DI MAGGIO
a Claudia e anche a Cesare
Il vento di maggio, già quasi di giugno
toglie e rimette l'afa nei cortili
e stropiccia le tende. Voi parlate
di come possa essere la storia
d’amore fra voi due – se sia possibile
o piuttosto impossibile. Parlate
di ciò che intendevate l'uno l'altra,
le implicite promesse, i meccanismi,
lo stare bene in presenza e in assenza,
se la passione e l'attrazione bastano,
che cosa resta dopo, un qualchecosa
che va ricostruito o abbandonato
o gestito in che modo? Lo annegate
fra le parole questo vostro amore
incontrollabile; più lo afferrate
più lo perdete.
Vi guardo e vorrei dirvi
"prendetevi e graffiatevi", vorrei
biasimarvi, dichiararvi colpevoli
d'ogni disegno o studio: le nuvole hanno
cambiato forma centomila volte
mentre voi discutete.
Ma chi sono
io per dare sentenze? Si sa,
quasi sempre è così: l'amore viene
senza segnali, riempie un orizzonte
d'un immenso sereno, così lindo
che ci stai dentro, non devi guardare
né dire "guarda!" – hai occhi dappertutto,
anzi l'occhio sei tu ed è lui, sei l'occhio
che vi ha già visti fuori da ogni tempo.
Poi ti muovi per meglio osservare
e non vedi più nulla, hai perso il punto
magico dove non c'è prospettiva
perché nessuna linea vorrebbe
fuggirne mai: il punto innamorato.
Può tornare, per caso può tornare
a mostrarsi, è inutile parlarne
ma so quanto è difficile tacerne.
Se fossi lui ti annuserei i capelli,
t'abbraccerei da dietro, passerei
le dita sul tuo seno a rinvenirti
i bottoncini rosa. Butta via
i fiori secchi, non ritorneranno
per sempre queste sere colorate,
queste turgide nuvole veloci
sulla colma dei tetti. Forse tutto
è solamente il contorno di un bacio,
un paziente lavoro di scenografi
per l'attimo che incanterà la sala.
D'amore non esistono parole:
c’è solo prendersi, stringersi, avere
fiducia che la luce si ripieghi
a brillare fra i corpi, che incastoni
nell'infinito una carezza timida.
Torino, 29 maggio 2006
Carlo Molinaro
a Claudia e anche a Cesare
Il vento di maggio, già quasi di giugno
toglie e rimette l'afa nei cortili
e stropiccia le tende. Voi parlate
di come possa essere la storia
d’amore fra voi due – se sia possibile
o piuttosto impossibile. Parlate
di ciò che intendevate l'uno l'altra,
le implicite promesse, i meccanismi,
lo stare bene in presenza e in assenza,
se la passione e l'attrazione bastano,
che cosa resta dopo, un qualchecosa
che va ricostruito o abbandonato
o gestito in che modo? Lo annegate
fra le parole questo vostro amore
incontrollabile; più lo afferrate
più lo perdete.
Vi guardo e vorrei dirvi
"prendetevi e graffiatevi", vorrei
biasimarvi, dichiararvi colpevoli
d'ogni disegno o studio: le nuvole hanno
cambiato forma centomila volte
mentre voi discutete.
Ma chi sono
io per dare sentenze? Si sa,
quasi sempre è così: l'amore viene
senza segnali, riempie un orizzonte
d'un immenso sereno, così lindo
che ci stai dentro, non devi guardare
né dire "guarda!" – hai occhi dappertutto,
anzi l'occhio sei tu ed è lui, sei l'occhio
che vi ha già visti fuori da ogni tempo.
Poi ti muovi per meglio osservare
e non vedi più nulla, hai perso il punto
magico dove non c'è prospettiva
perché nessuna linea vorrebbe
fuggirne mai: il punto innamorato.
Può tornare, per caso può tornare
a mostrarsi, è inutile parlarne
ma so quanto è difficile tacerne.
Se fossi lui ti annuserei i capelli,
t'abbraccerei da dietro, passerei
le dita sul tuo seno a rinvenirti
i bottoncini rosa. Butta via
i fiori secchi, non ritorneranno
per sempre queste sere colorate,
queste turgide nuvole veloci
sulla colma dei tetti. Forse tutto
è solamente il contorno di un bacio,
un paziente lavoro di scenografi
per l'attimo che incanterà la sala.
D'amore non esistono parole:
c’è solo prendersi, stringersi, avere
fiducia che la luce si ripieghi
a brillare fra i corpi, che incastoni
nell'infinito una carezza timida.
Torino, 29 maggio 2006
Carlo Molinaro
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